Politica

A Roma il primo quartiere a luci rosse

In alcune strade dell'Eur la prostituzione sarà "tollerata". Abbiamo chiesto un parere a Paola Binetti e Daniela Santanchè

A Roma il primo quartiere a luci rosse

Roma - Anche Roma, come Amsterdam, avrà presto una zona a luci rosse. Non un vero e proprio quartiere sullo stile del Red Light District olandese, ma una o più strade dove la prostituzione sarà tollerata e monitorata da operatori sociali, il tutto sotto la tutela sanitaria del IX municipio, che sta per avviare la sperimentazione in accordo con il Campidoglio.

Il progetto, più volte annunciato e sempre rimandato, questa volta sembra destinato a partire in tempi stretti, ad aprile, dopo che il municipio interessato avrà emesso un'ordinanza. Anche se l'area destinata alle lucciole non è stata ancora individuata. Per i clienti trovati in compagnia delle prostitute fuori dalle aree tollerate saranno previste multe fino a 500 euro. Nessun rischio per loro, invece, nelle zone indicate. L'obiettivo è quello di liberare dalla prostituzione selvaggia le strade dell'Eur, il quartiere residenziale a sud-ovest di Roma da più di 30 anni in balia di un fenomeno ormai fuori controllo, dove i cittadini sono costretti a convivere con le lucciole davanti ai portoni delle abitazioni e a percorrere quotidianamente strade cosparse di preservativi usati. Destinare un'area lontana dagli edifici abitati alla prostituzione servirebbe a dare un po' di respiro ai residenti e allo stesso tempo a tenere sotto controllo il fenomeno contrastando la tratta di esseri umani.

Dell'iniziativa hanno parlato in un incontro riservato al dipartimento Politiche sociali l'assessore capitolino Francesca Danese e il promotore del progetto, il presidente del IX municipio Andrea Santoro. «L'approccio dell'assessore - dice Santoro - mi è sembrato molto positivo, concreto e poco ideologico. È prima di tutto un'operazione di recupero sociale». I costi del progetto saranno contenuti, all'incirca sui 5mila euro al mese, soldi stanziati in parte dal municipio e in parte dal Campidoglio, che andranno alle unità di strada: alla vigilanza fuori dalle vie a luci rosse e agli operatori che avranno il compito di tenere sotto controllo l'attività delle ragazze, segnalando eventuali stati di disagio fisico e psichico e scoraggiando gli sfruttatori. Le strade interessate al progetto non sono state ancora localizzate, si sa soltanto che ricadranno nel IX municipio e che la loro individuazione sarà oggetto a breve di un confronto in Prefettura. La prossima settimana verranno concordate le misure da mettere in campo, a partire dal potenziamento delle unità di strada, e ci sarà un incontro tra il municipio e la polizia locale. «Avremo un'intensificazione del controllo delle forze dell'ordine e più volanti sulle strade, inoltre sarà potenziata l'illuminazione al led», spiega Santoro. E i cittadini dell'Eur che ne pensano? Nulla in contrario per loro che da anni cercano una soluzione alla piaga della prostituzione per le vie del quartiere. «L'esperimento va almeno provato, noi siamo favorevoli», dice Paolo Lampariello, presidente dell'associazione «Ripartiamo dall'Eur».

Condivide anche l'assessore alle Pari opportunità, Alessandra Cattoi: «Il percorso iniziato da Santoro è molto rispettoso di tutte le persone coinvolte in questa vicenda: da una parte le donne e dall'altra parte i cittadini che vivono in quartieri dove effettivamente ci sono situazioni di degrado».

Commenti