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Rosso Malpelo

Se diamo una zoomata all'indietro e guardiamo il quadro d'insieme, senza perder tempo con gli stati generali, la pallacorda e questa banda di clown travestiti da citoyens, vediamo un Paese in cui si è insediato un regime

Rosso Malpelo

Se diamo una zoomata all'indietro e guardiamo il quadro d'insieme, senza perder tempo con gli stati generali, la pallacorda e questa banda di clown travestiti da citoyens, vediamo un Paese in cui si è insediato un regime. Un regime non è subito una dittatura, ma la presa del potere di una casta che bivacca nella democrazia, rispettando formalmente le regole. Un regime non è legittimato dal popolo ma da un virus e da una piattaforma di algoritmi. Il Parlamento, in maschera Covid, appare vuoto e inutile avendo i rappresentanti che vi abitano dato vita prima a un governo di destra e poi di sinistra senza fare una piega e neanche un plissé. Il liberalismo è deriso e ormai brilla soltanto il lumino berlusconiano in una bottega ancora aperta. Ci siamo nel frattempo assuefatti a un capo di governo capitato per caso e a uno sciame di virologi della domenica, mentre il mondo dei veri grandi è in fermento: Cina e India non si sparano per incidenti di frontiera; in America si svolge un duello titanico; il Regno Unito sta provando una saldatura atlantica e noi siamo tagliati fuori da tutto per colpa di una banda di arroganti narcisisti analfabeti.

Non c'è tempo da perdere per un ripristino energico della democrazia intimidita, perché l'Italia deve scegliere da che parte stare, dopo averlo capito e valutato.

Se le forze liberali non si daranno un colpo di reni, questo Paese che tanto amiamo, tornerà ad essere una espressione geografica, con punti di ristoro d'eccellenza per i padroni esterni.

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