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"Sì al cantiere del centrodestra. Berlusconi ne è il padre naturale"

Gaetano Quagliariello, coordinatore del Ncd: "È il suo ruolo per quello che è stato e che ha fatto. Ma la coalizione non sia una somma di partiti e non sia a guida leghista"

"Sì al cantiere del centrodestra. Berlusconi ne è il padre naturale"

Roma - Senatore Gaetano Quagliariello, sull'emendamento che promuove l'educazione alla parità dei sessi avevate minacciato sfracelli se il testo non fosse cambiato. Non è cambiato eppure lo votate. Che è successo?

«Per una decisione del presidente Grasso il testo era immodificabile. Quindi abbiamo convocato il ministro Giannini e ottenuto due cose. Primo: che il termine “genere” non abbia nulla a che fare con la “teoria gender”. Secondo: che qualsiasi attività educativa debba avere il consenso informato delle famiglie».

Il che non impedisce che un professore divulghi teorie per cui la famiglia può essere composta da due papà o da due mamme.

«Ma i docenti, per farlo, dovranno informare le famiglie e ottenere il loro consenso. Lo imporrà una circolare ministeriale».

Quindi siete soddisfatti?

«La battaglia è lunga. Per ora si è evitato che attraverso un testo confuso filtrasse l'ideologia odiosa del “gender”, per la quale nasciamo tutti indeterminati per poi decidere sulla nostra sessualità».

Sulle unioni civili il ddl Cirinnà avvicina le unioni gay al matrimonio: altro elemento che vi fa entrare in rotta di collisione con l'alleato di governo?

«Laicamente: lo Stato non entri in camera da letto. Va bene riconoscere diritti a chi convive ma no ai simil-matrimoni. Il testo Cirinnà invece porta inevitabilmente alle adozioni e dunque all'utero in affitto. Noi diciamo assolutamente no».

Ma su questo il Pd non sembra voler mollare. Quindi?

«Noi nemmeno molleremo. Siamo al governo per fare le riforme economiche e istituzionali per uscire dalla crisi ma siamo ancorati ai nostri principi qualunque siano le conseguenze».

Come sono i rapporti col Pd?

«In questo anno si sono fatte cose che non si erano riuscite a fare con i governi di centrodestra. Penso al superamento dell'articolo 18, alla riduzione dell'Irap, alla responsabilità civile dei magistrati, al bonus bebè e allo sblocco del turn over per le forze dell'ordine».

C'è chi dice che, anche per i casi Azzollini e Castiglioni, i rapporti si stiano logorando. Vero?

«Un giustizialismo preconcetto sarebbe inaccettabile. Anche perché poi ti si ritorce contro. La Severino serviva per far fuori Berlusconi poi il Pd s'è accorto che decapita un loro presidente di Regione (De Luca, ndr ) e studia leggi ad personam».

Sull'economia il governo sta facendo bene?

«I conti sono al sicuro e si è evitata un'altra Grecia. La ripresa è stata timidamente agganciata. Sulle tasse chiari e scuri ma servono riduzioni più incisive».

E sulla riduzione del debito pubblico?

«Qui andiamo maluccio: la riduzione non c'è stata».

Perché non si riesce a tagliare la spesa?

«Perché i tagli hanno un costo politico. Li può fare solo un governo stabile che abbia tempo davanti a sé. Ma solo tagliando la spesa pubblica si potranno abbassare veramente le tasse».

Legge elettorale: va bene così com'è?

«Sull'Italicum auspico un ritocco: introdurre la possibilità di formare una coalizione tra il primo e il secondo turno».

Vede elementi di apertura in questo senso da parte del premier?

«Le regole devono essere il più possibile condivise e mi pare che in molti pensino a questa soluzione».

Le ultime elezioni dicono che il Pd sta calando. Troppi slogan di Renzi?

«I risultati elettorali dipendono da tanti fattori. Mi sembra però chiaro che il disegno di Renzi di mantenere l'elettorato di sinistra e sfondare in quello di centrodestra è fallito».

Nel centrodestra si sta aprendo un cantiere sull'asse Fi-Lega. Ci sarete anche voi? In fondo il vostro nome...

«Appunto. Ci potremo essere a due condizioni: che sia “nuovo” e non la somma algebrica di alcuni partiti e che non sia a guida leghista».

Berlusconi padre nobile?

«Se volesse questo ruolo non sarebbe una concessione.

Gli deriverebbe naturalmente da quello che ha rappresentato e da quello che ha fatto».

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