nostro inviato a Giovinazzo (Bari)
Senatore Maurizio Gasparri, Everest, il campus giovani di Forza Italia compie il sesto anno di vita. è stata più dura del solito organizzarlo?
«Un po' più di fatica c'è stata ma alla fine la presenza è stata superiore alle aspettative. Non dobbiamo dimenticare che qui i ragazzi stanno insieme tre giorni e mettono mano al portafoglio per le spese di soggiorno. È bello registrare un segnale in controtendenza e iniziare questa stagione politica respirando il desiderio di impegnarsi tanto dei ragazzi quanto dei parlamentari che in alcuni casi sono venuti qui anche solo per ascoltare e stare a contatto con la nostra gente».
C'è stato un momento in cui avete vacillato?
«Assolutamente no. A luglio ci siamo incontrati con Antonio Tajani e abbiamo programmato Everest, il convegno di Fiuggi e un evento che Mariastella Gelmini organizzerà a Milano a inizio ottobre. Sostenere il partito in un momento tumultuoso è una sfida importante e sono contento che sia stato fatto con il tono brioso di sempre».
Cosa vi chiedono i giovani di Forza Italia?
«Da parte loro ho trovato grande vitalità. Annagrazia Calabria qui ha annunciato il congresso del movimento giovanile per la scelta del nuovo leader. La richiesta più ricorrente è quella di individuare criteri meritocratici per la selezione della classe dirigente, tenendo presente il bacino dei nostri giovani e il percorso di militanza. E' un tema di cui dobbiamo discutere, ma bisogna anche dire che molti giovani passati da qui in altre vesti come Maria Tripodi, Giorgio Silli o Alessandro Cattaneo oggi sono in Parlamento».
Lei è da sempre uomo di militanza e territorio. Molti qui però invocano anche un migliore uso di web e social.
«Io credo che questi due aspetti vadano assolutamente coniugati e si tengano insieme l'uno con l'altro. Serve una cabina di regia, senza ricorrere a troll, fake e algoritmi (la comunicazione social è stata curata dalla Spin Factor, già protagonista della campagna di Donato Toma in Molise, ndr). E poi serve un circuito di militanza perché la comunicazione su Internet deve essere lo specchio dell'attività di persone vere. Da questo punto di vista l'esperienza social di Everest può essere considerata un laboratorio per il futuro visto che sabato siamo diventati secondi nelle tendenze Twitter, ancora prima di Salvini».
Politicamente la platea di Everest dove vorrebbe che Forza Italia si collocasse?
«Sicuramente c'è una richiesta di unità del centrodestra. Sulla nostra identità non bisogna diventare prigionieri dei termini. I ragazzi ci chiedono passione e chiarezza, di essere propositivi più che moderati perché il moderatismo spesso viene scambiato per una anticamera del nazarenismo.
Di sicuro dobbiamo rivendicare con forza che Salvini non ha il copyright dell'essere alternativo alla sinistra. Perché se Salvini da giovane frequentava il Leoncavallo, sia io che Antonio Tajani da ragazzi già ci trovavamo dalla parte giusta della barricata».Fdf
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