Salis: "Fraintesa, ma lo Stato ha colpe"

L'eurodeputata tenta di correggersi dopo lo sdegno per il suo post sui carabinieri uccisi

Salis: "Fraintesa, ma lo Stato ha colpe"
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L'ultima gaffe politica di Ilaria Salis (l'attivista liberata dalle maglie della giustizia ungherese grazie all'elezione nell'europarlamento) sembra il frutto di un'ostinata lettura ideologica dei fatti, anche i più tragici. Come è il caso della strage di Castel d'Azzano dove tre carabinieri hanno perso la vita nel compimento del loro dovere. A poco più di dodici ore di distanza la Salis pubblicava sui suoi profili social la presentazione di un convegno al Parlamento europeo sulla crisi abitativa con queste parole: "La crisi abitativa e la povertà crescente sono tornate drammaticamente al centro della scena, da Sesto San Giovanni a Castel d'Azzano. Alla radice di quei gesti disperati e terribili c'è una questione sistemica: la negazione di un diritto fondamentale, che genera sofferenza e disagio in fasce sempre più ampie della popolazione. E se la politica continuerà a non affrontare le cause profonde di questa crisi, dovrà considerarsi corresponsabile di ciò che di orribile accade".

Considerare lo Stato "corresponsabile" della tragedia di Castel d'Azzano è parsa una forzatura e un autentico insulto verso chi ha perso la vita per compiere il proprio dovere. E tutta il mondo politico e sindacale si stringe intorno alle famiglie dei carabinieri uccisi e dei tanti feriti per condannare la spietata analisi della Salis.

Il coro di proteste, poi, si è trasformato in una valanga di insulti e minacce all'indirizzo dell'eurodeputata. La stessa ha fatto una parziale marcia indietro. "Mi hanno attribuito virgolettati non miei - questa la sua difesa -, ciò che ho scritto è stato frainteso". "Quella di Castel d'Azzano è un dramma, una tragedia - conclude -. E sì, la morte di tre persone mi addolora, ed esprimo la mia vicinanza umana alle famiglie delle vittime. Non sarebbe dovuto accadere. Ma ribadisco anche che la politica deve assumersi la propria corresponsabilità e affrontare le cause profonde del disagio".

Solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime che innanzitutto non convincono i rappresentanti sindacali delle forze dell'ordine. Il segretario generale nazionale della Consap, Patrizio Del Bon, bolla come "inaccettabili" le parole della Salis. "Inaccettabili - spiega - se provengono da politici che ricoprono cariche di rappresentanza del popolo italiano". "Tentare di ricondurre un atto di violenza deliberato e pianificato contro rappresentanti delle istituzioni a presunte cause di disagio sociale o alla crisi abitativa significa stravolgere la realtà dei fatti", recita la nota firmata da Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia, e da Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap.

Poi c'è il mondo della politica che attacca la superficialità ideologica della Salis. "Nulla può giustificare un atto tanto efferato - commenta la senatrice di Fratelli d'Italia Paola Mancini -. La narrazione di Ilaria Salis, che cerca attenuanti nei diritti negati, ci riporta alle consuete allucinazioni della sinistra, pronta a cercare giustificazioni insostenibili a favore di chi infrange le regole". Parole "indegne" commenta la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. "Serve rispetto", scrive su X la senatrice di Noi moderati, Mariastella Gelmini.

Mentre il senatore azzurro Maurizio Gasparri chiama in causa i vertici di Avs: "Chi ha scelto di candidare una persona capace di raggiungere questo livello di orrore ha una responsabilità gravissima". Intanto uno scarno comunicato di Avs segnala che una delegazione presenzierà ai funerali dei tre carabinieri.

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