Salta la stretta promessa sugli Ncc. E Salvini perde il voto pure dei tassisti

Proteste a Roma, paralizzati Fiumicino e Termini: «Ci ha venduti a Uber»

Salta la stretta promessa sugli Ncc. E Salvini perde il voto pure dei tassisti

Prima gli Ncc contro il governo, poi il dietrofront dei gialloverdi e lo stralcio della norma contenuta nel maxi-emendamento al ddl bilancio, infine la protesta dei tassisti. Proprio quest'ultima è una delle categorie che alle Politiche dà una mano alla Lega. Che continua a salire nei sondaggi, ma vede svanire la fiducia di alcuni settori e aree geografiche tradizionalmente fedeli al Carroccio. In questo senso, l'ultima notizia è un sondaggio riservato, anticipato ieri dal Corriere della Sera, che vedrebbe il partito in grande difficoltà nella roccaforte del Nord-Est. Terra di imprenditori e partite Iva dove viene mal digerito il compromesso dell'alleanza con il M5s. Ben 8 punti in meno, secondo la rilevazione top secret, rispetto al 4 marzo tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. E se aziende e ceti produttivi masticano amaro, ora ci sono messi anche i tassisti.

Queste le tappe della vicenda: prima il governo inserisce nel maxi-emendamento una norma restrittiva nei confronti degli Ncc, il cosiddetto «Noleggio con conducente». Gli autisti quindi inscenano una serie di proteste davanti alla Camera per chiedere lo stralcio della legge. Si atteggiano in modalità «gilet gialli», provocano disordini e bruciano le bandiere del M5s. Si va avanti così, tra picchetti e flash mob, fino a ieri. Quando arriva la notizia dell'eliminazione delle norme anti-Ncc dal maxiemendamento alla legge di bilancio. La responsabilità politica se la prende il leghista Massimo Garavaglia, sottosegretario all'Economia: «La norma sugli Ncc è stralciata - spiega - perché è quantomeno dubbia dal punto di vista delle coperture». La soluzione, secondo fonti di maggioranza, sarebbe quella di predisporre un decreto ad hoc per prorogare l'attuale quadro normativo, in attesa di una riforma organica.

Riforma chiesta proprio dai tassisti, una volta aficionados di Salvini. Appresa la notizia dello stralcio, i taxi hanno bloccato il servizio negli snodi cruciali della Stazione Termini e di Fiumicino, a Roma. Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu e app Taxi ha commentato: «Nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi la Lega, con questa Finanziaria ha venduto il mondo Taxi a Uber. Salvini dovrà rendere conto di questo. Le chiacchiere e le promesse del passato non trovano riscontro». Più morbido, ma comunque critico Loreno Bittarelli, presidente Uritaxi.

Che al Giornale dice: «È un momento di tensione e di confusione, va fatta una regolamentazione degli abusivi e delle multinazionali, sarebbe giusto che i rappresentanti degli Ncc e dei taxi si accordassero attraverso un protocollo d'intesa. Il governo ha avuto fretta e ha creato confusione». E se di fretta e confusione non ce ne fossero state abbastanza, in serata l'esecutivo annuncia che nella notte il Cdm varerà un decreto per gli Ncc.

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