Roma«Uno del Pd noi non lo votiamo», scrive su Facebook Matteo Salvini, chiedendo a seguaci e fan di cliccare sul «mi piace» se sono d'accordo. Se la partita del Quirinale per i democratici è il banco di prova della tenuta interna del partito, per la Lega è l'occasione per testare l'eventuale alleanza con Forza Italia e sondare convergenze con dissidenti grillini e d'altro colore. Per ora, i segnali che il leader del Carroccio lancia agli azzurri non sono positivi. «Un nome del Pd, se lo votino Berlusconi e Renzi- sbotta -. È chiedere troppo che sia un presidente non legato ai partiti?».
A Salvini non sono piaciuti «gli ultimi atteggiamenti di Fi, che sostanzialmente sta sostenendo il governo Renzi», tanto che la legge di Stabilità è passata anche per la presenza di senatori azzurri. «E siccome non siamo fessi - aggiunge - può essere che nel 2015 valga il meglio soli che male accompagnati». Quanto al premier, gli raccomanda di non lavorare durante le Feste per essere rieletto, ma piuttosto di «pensare come aiutare le aziende in difficoltà».
L'altro Matteo ha già spiegato che non esclude tout court un candidato di sinistra, tutto dipende dai nomi. E se sono Prodi, Amato o Veltroni, non se ne parla neppure. Con una delle sue battute ha detto che al Professore preferirebbe la storica bandiera del Milan, il calciatore Franco Baresi. E Renzi gli replica subito, con un'altra battuta: «Con tutto il rispetto per Franco Baresi... posa il fiasco, metti da parte la bottiglia».
Quella della Lega è dura opposizione al governo e il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli lo ribadisce, criticando l'ultima finanziaria: «Renzi ha twittato: La legge di Stabilità taglia 18 miliardi di tasse, più soldi al sociale, meno tasse sul lavoro. Ma che cinema ha visto? L'ha letta la legge di Stabilità approvata dalle Camere? Penso di no, perché c'è scritto esattamente il contrario: più tasse per tutti e tante marchette ai soliti noti. Se in politica mentire fosse un reato, a Renzi dovremmo dare l'ergastolo».
Salvini lancia messaggi a Fi, assicurando che in questo momento la lega che svetta nei sondaggi è molto corteggiata. «Qualcuno ha già bussato - dice - anche se non solo dei Cinque Stelle. Anche da altri partiti hanno chiesto di entrare in Lega. Però, prima vogliamo valutare bene tutti i percorsi».
Intanto il leader cerca sponde nel Meridione.
Trapani è la prima città siciliana ad aprire le porte al movimento «Noi con Salvini», cui ha aderito il giovane consigliere comunale Felice D'Angelo, ex Pdl. Replica da Palermo l'azzurro Antonio Dalì: «È una cosa terribile vedersi tendere la mano dalla Lega Nord di Salvini, che ha considerato fino a ieri il Sud Italia un peso da denigrare e di cui liberarsi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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