Salvini fa il No Vax: a scuola anche i bimbi non vaccinati

Il vicepremier scavalca la Grillo e le intima di emanare subito un decreto. Il ministro dice no: legge in discussione

Salvini fa il No Vax: a scuola anche i bimbi non vaccinati

«Subito un decreto affinché i bimbi non vaccinati non siano esclusi dall'asilo». Il vicepremier Matteo Salvini dimentica di non avere competenza sulla salute pubblica ed intima al ministro della Salute, Giulia Grillo, di emanare immediatamente un decreto che blocchi le conseguenze della legge sull'obbligo vaccinale attualmente in vigore. La Grillo però respinge l'ipotesi di un decreto pur condividendo con il vicepremier la volontà di «superare il decreto Lorenzin» perché ritiene che lo strumento giusto sia la legge che, ricorda, è già in discussione a Palazzo Madama e potrebbe essere licenziata dal parlamento entro aprile.

Allora perché tanta fretta da parte di Salvini? Il 10 marzo scade il termine ultimo per eseguire tutte le profilassi previste dalla legge sull'obbligo vaccinale approvata dal precedente governo, quando al ministero della Salute c'era Beatrice Lorenzin. E per i piccoli da 0 a 6 anni iscritti a nidi e materne che non hanno ancora eseguito tutte e dieci le vaccinazioni previste dalla legge le porte delle scuole resteranno chiuse.

La data per presentare le certificazioni fissata per il 10 luglio 2018 era già stata fatta slittare dal ministro Grillo al 10 marzo 2019 grazie anche all'escamotage dell'autocertificazione. Per le famiglie infatti è stato sufficiente presentare una dichiarazione per ottenere l'iscrizione a scuola. Quella scadenza però ora è arrivata e nel frattempo la maggioranza, nonostante su questo punto sia sostanzialmente d'accordo, non è ancora riuscita a varare la nuova legge che proporrà l'annunciato e già molto criticato «obbligo flessibile». Posizione comunque ritenuta troppo «debole» dai No vax fondamentalisti che hanno ripetutamente attaccato sia il ministro Grillo sia lo stesso Beppe Grillo quando qualche settimana fa ha firmato il manifesto a favore della scienza promosso dal paladino pro vax, Roberto Burioni.

Il tema delle vaccinazioni è uno dei pochi sui quali il Carroccio e i Cinquestelle non si trovano su fronti opposti. Tra i primi a protestare per l'obbligo vaccinale vincolante per la frequenza scolastica fu il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ricorse alla Consulta contro il dettato del decreto. Ricorso respinto dai giudici della Corte Costituzionale che ritennero l'obbligo legittimo per ragioni di salute pubblica.

Per strizzare l'occhio ai No vax che vorrebbero l'abolizione dell'obbligo tout court, Salvini ha deciso di scrivere direttamente una lettera al ministro Grillo chiedendo le di «garantire la permanenza dei bambini nel ciclo della scuola dell'infanzia, evitandone l'allontanamento e la decadenza dalle liste scolastiche, essendo ormai giunti alla conclusione dell'anno e per evitare traumi ai più piccoli». La Grillo pur riconoscendo l'intento comune «di superare la legge Lorenzin» piena di «storture e lacune» ha replicato a Salvini ricordando che «una legge è ora in discussione al Senato e l'8 marzo scadrà il termine per presentare gli emendamenti». Dunque ha proseguito «sarà il Parlamento a superare, come è giusto che sia quella legge» dicendosi convinta che entro aprile verrà approvata «anche alla Camera».

Curioso che questo botta e risposta tra Salvini e Grillo si sia svolto nello stesso giorno in cui veniva presentato il Piano di

eradicazione del morbillo messo a punto dal ministero della Salute che punta a vaccinare anche gli adulti rimasti fuori dalle campagne di immunizzazione del passato. Si tratta di una platea di circa due milioni e mezzo di adulti.

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