Ora che il governo giallorosso ha pieni poteri, l'inciucio è attivo. Matteo Salvini non cambia idea e su questo governo continua a vedere un grosso gioco di poltrone. Ospite di Dritto e Rovescio su Rete 4, il leader della Lega ribadisce la sua posizione: "In un Paese normale se un governo non funziona si va a votare. Per me l'onore vale più di mille ministeri. Se devo tornare al governo ci torno per lavorare tranquillamente non con uno che fa di giorno e disfa di notte".
L'ex titolare del Viminale difende il suo operato, la decisione di staccare la spina e gli errori commessi. "Rifarei tutto quello che ho fatto" e "il mio errore più grosso è stato una visione troppo romantica del Paese e della politica. Il nuovo governo non rappresenta neanche la metà degli italiani", dice Salvini con l'amaro in bocca visto poi l'inciucio che grillini e dem hanno confezionato. Ma ha una consapevolezza: "Ora voglio vedere cosa fanno perché non concordano su nulla".
E se questo Salvini lo ha già detto, nel corso della trasmissione si sbottona ancora di più e non ha parole dolci per gli ex alleati di governo. "Pensavo che al M5S fossero diversi, volevano andare contro la casta - continua - stanno facendo peggio dei politici di 30 anni fa, si sono messi lingua in bocca con Renzi per salvare la poltrona". Anche Giuseppe Conte non viene risparmiato. Anzi: il suo poltronismo irrita e non poco il leader del Carroccio. "Dal signor Conte - aggiunge - ho trovato una doppia faccia che non avevo intuito. La poltrona gli ha dato alla testa. Io ho conosciuto una persona diversa, poi quando parlava al Senato ho capito che Conte non mi sopportava".
Ma Salvini ha a cuore un altro tema: la gestione dei flussi migratori. La sinistra da sempre urla a gran voce di aprire i porti.
Ma cosa succede se questo dovesse accadere? "Quando il leader del Pd (Zingaretti, ndr) dice che tutte le navi delle ong devono sbarcare commette un crimine e io mi opporrò in ogni maniera". Salvini non ci sta e promette opposizione dura.
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