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"Salvini al Sud non prenderà voti"

L'ex governatore: ok all'alleanza ma il leader leghista resti al Nord

"Salvini al Sud non prenderà voti"

Roma - Stefano Caldoro, Napoli sfregiata con il sindaco de Magistris che ribadisce: «Sto con i centri sociali». Ha fatto bene?

«Malissimo. Ha fatto un duplice danno alla città. Ha dato un'immagine distorta di Napoli, da sempre aperta, pluralista, tollerante».

Il secondo?

«S'è parlato dei disordini e non nel merito delle proposte di Salvini; che per Napoli e il Sud non vanno bene. Qui non prenderà voti».

Salvini ha diritto di parola ma sbaglia?

«Esatto: Salvini rappresenta legittimamente il buon governo del Nord. Ma fa gli interessi del Settentrione, cui garantisce uno stabile e continuo beneficio».

A danno del Sud?

«Certo. Esempio: per la sanità, dal fondo nazionale, il Sud dovrebbe avere 3 miliardi di euro in più che invece ora vanno al Nord. Pro capite, un cittadino del Sud oggi ha 50 euro in meno di quello del Nord. Ne vuole un altro?».

Prego.

«Per gli asili nido oggi c'è una legge fatta dall'asse del Nord per cui chi ne ha già continua ad avere finanziamenti; chi non ne ha non ha finanziamenti».

Quindi contesta l'alleanza con la Lega?

«No. L'alleanza va fatta. Basta che non ci si imbrogli e si dica che le ragioni del Nord non possono andare a scapito di quelle del Sud».

È replicabile il modello '94: Fi alleata al Sud con il Msi e al Nord con la Lega?

«Non credo. La ricetta giusta è quella di Berlusconi: un grande movimento nazionale che dica cose innovative su welfare, fisco, Europa. L'unica ricetta nazionale è quella di Fi».

Lega e Fratelli d'Italia, chiedono le primarie sia per la leadership sia per fare chiarezza sul programma. Condivide?

«No. Sono una farsa senza una legge come negli Usa. Il popolo sceglie il leader della coalizione votando il leader della singola lista».

Il nodo resta: come unire i sovranisti con voi, ancorati ai valori del Ppe?

«Si possono trovare punti in comune. Questa Europa così com'è è più nemica che amica. L'Europa dei burocrati non vede i problemi delle Regioni più bisognose».

Ma l'Europa dice che il Sud non spende i fondi europei ad esso destinati.

«Il Sud ha tante responsabilità, non lo nascondo. Il percorso per il buon governo è lungo ma la strada non può essere quella di dire Allora i soldi non ve li diamo. Comunque io, da governatore, spesi il 100% dei fondi destinati alla mia Regione».

Brunetta dice sì ai referendum per le autonomie di Veneto e Lombardia allargandoli a tutte le Regioni. Ha senso?

«Giustissimo. A Nord c'è troppo Stato, al Sud ce n'è troppo poco. Dico di più: occorrerebbe un referendum per sciogliere le attuali Regioni e creare delle macro aree».

Ma non vorrà dire maggiori spese?

«No.

Il vero problema sono i controlli».

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