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Per Salvini al Viminale il primo banco di prova si chiama immigrazione

Il neoministro annuncia: "Vorrei sforbiciare i cinque miliardi di euro per l'accoglienza"

Per Salvini al Viminale il primo banco di prova si chiama immigrazione

Roma - Germania e Austria hanno intensificato i controlli sul Brennero per contrastare l'immigrazione illegale sulle frontiere da parte della polizia tedesca e austriaca. «La decisione - ha spiegato all'Ansa il capo della polizia federale di Monaco Thomas Borowik è stata diramata due giorni fa ed è il risultato di una decisione scaturita da settimane di colloqui fra gli addetti alla sicurezza tedeschi e austriaci». Un modo per mettere alla prova la capacità di gestire i migranti da parte del nuovo esecutivo? Certo, a stare alle dichiarazioni del leader della Lega, Matteo Salvini, la questione migranti sta a cuore al nuovo ministro dell'Interno, che già promette soluzioni drastiche. «Porte aperte in Italia per la gente perbene scrive e biglietto di sola andata a quelli che vengono in Italia a fare casino e pensano di essere mantenuti a vita. A casa loro: sarà una delle nostre priorità». E ancora: «Vorrei dare una bella sforbiciata tiene a dire a quei 5 miliardi di euro che mi sembrano un po' tantini per l'accoglienza». Per poi proseguire: «Mi sono confrontato con il nuovo presidente del Consiglio, gli ho chiesto di prestare attenzione a quei 5 miliardi di euro che anche quest'anno sono destinati al mantenimento dei richiedenti asilo. Avremo un approccio leggermente diverso da quello della signora Boldrini». Un passo deciso, insomma, idee chiare da mettere in atto nei prossimi giorni per bloccare il flusso dei migranti in arrivo sulle coste italiane.

Sono 2.163, secondo i dati forniti dal Viminale, quelli sbarcati sulla penisola nel corso dell'ultima settimana. Nel dettaglio: il 25 maggio sono approdati 365 immigrati, il 26 maggio 802, il 27, 121, il 28, 1.211, il 29 maggio 114. Ma i flussi sono tutt'altro che bloccati. La preoccupazione maggiore sono gli immigrati in arrivo da Tunisia e Algeria, che fanno registrare un'impennata rispetto ai libici, tenuti sotto controllo grazie agli accordi con Tripoli e con la guardia costiera libica, che grazie alle motovedette restituite dall'Italia contiene i flussi.

Ma c'è un altro dato di cui tener conto. In Ungheria aiutare i migranti clandestini potrebbe diventare un reato punito dalla legge. Anche soltanto stampare volantini pro immigrati potrebbe far incorrere in problemi non di poco conto. C'è, infatti, un testo di legge, chiamato «Stop Soros Act», ostile al miliardario che aiuta i migranti, che dà un segnale ben preciso. Il governo nazionalista di Viktor Orban ha, infatti, messo a punto un allargamento del reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina, che in Europa, di solito, riguardava solo scafisti e trafficanti di esseri umani.

Le pene previste andranno da alcuni giorni fino a un anno di carcere. A riportarlo un giornale ungherese, il Magyar Hirlap. Il nuovo disegno di legge avrebbe anche lo scopo di modificare la Costituzione in modo da contrastare la ricollocazione nel Paese di immigrati che provengono da altre parti d'Europa, soprattutto da Italia e Grecia, punti di maggior confluenza dei barconi.

Tornando all'Italia, la politica del nuovo ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sarà tutta incentrata a contrasto dei flussi migratori, tentativo che, comunque, era già stato portato avanti dal predecessore, Marco Minniti, grazie al quale si erano portati avanti accordi con la Libia che hanno avuto il risultato di diminuire gli sbarchi in Italia. L'obiettivo di Salvini resta quello di portare a zero gli approdi sulla penisola. «Stop immigrazione», è stato il suo motto per anni. I suoi fedelissimi sono pronti a scommettere che ci riuscirà. «La priorità dicono da casa Lega è proprio quella di liberare l'Italia da delinquenza, bivacchi, gente che si fa mantenere alla faccia di chi paga le tasse.

Al primo posto, per Salvini, stanno gli italiani, senza se e senza ma».

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