Cronache

San Marco va sott'acqua sesta volta in 1.200 anni

Marea a 1,87 metri. A Bari un uomo ucciso da un ramo crollato, danni ai Sassi a Matera

San Marco va sott'acqua sesta volta in 1.200 anni

Venezia sommersa dall'acqua, come mai nell'ultimo mezzo secolo. Un record, con l'ondata di marea che, ieri sera, ha raggiunto i 187 centimetri (mai così elevata dal 1966); ma, complici forti raffiche di vento che soffiavano a circa 100 chilometri orari, la previsione in Laguna era che il livello dell'acqua alta potesse raggiungere un picco di 1,90 metri. Mezza Italia si ritrova tra acqua e fango. In gran parte della penisola ieri le perturbazioni hanno provocato forti piogge, venti e alluvioni. La situazione peggiore si è verificata al Sud, dove la Protezione civile ha dichiarato l'allerta rossa su gran parte della Calabria, sulla parte costiera della Basilicata e sulla Sicilia orientale. Tragica la sorte di un anziano di Altamura, in provincia di Bari. Ha perso la vita dopo essere stato travolto da un ramo che si è spezzato per il forte vento e gli è caduto addosso. Allagamenti, fiumi di detriti e fango a Matera, in centro e nei Sassi. E poi disagi in diverse località della Puglia.

A Venezia le scuole restano chiuse. E nella basilica di piazza San Marco l'acqua è arrivata a 70 centimetri, entrando nel Nartece: un evento raro che si è verificato sei volte in 1.200 anni. Il sindaco ha annunciato che chiederà lo stato di calamità, per un picco di acqua alta «eccezionale», che ha causato «un disastro». Da ieri mattina squadre di operai del Comune di Matera stanno lavorando per ripristinare i luoghi danneggiati dal maltempo. In via Bruno Buozzi, nel Sasso Caveoso, la pavimentazione in basolato è stata divelta dalla forza dell'acqua, che ha trasportato detriti e fango in piazza San Pietro Caveoso. La strada resterà chiusa al transito dei veicoli fino alle ore 24 di giovedì.

Abbondanti nevicate a Sondrio ieri hanno costretto l'Anas alla provvisoria chiusura al traffico della statale 36 dello Spluga in località Teggiate, all'altezza di Madesimo.

Il maltempo ha colpito anche il Sud, in particolare, la Puglia, con scuole chiuse in diverse province. Segnalati disagi, alberi caduti e danni. A Capri le forti raffiche di vento hanno causato il distacco di uno spigolo di cornicione dalla torre campanaria nella celebre Piazzetta, con i calcinacci caduti sulle scale del ristorante sottostante. Il vento ha anche fatto volare parte della copertura del ristorante. La zona è stata messa in sicurezza dai vigili del fuoco intervenuti sul posto, non si registrano feriti.

Nel barese, infine, un'impalcatura è caduta ad Acquaviva delle Fonti e le luminarie per la festa del patrono del paese sono crollate ad Adelfia.

Allagamenti anche nel brindisino e onde alte fino a 5 metri in Salento, con alcune barche scaraventate sugli scogli, un maneggio distrutto a Torre Lapillo e il palazzetto dello sport di Spongano, pronto per il taglio del nastro, divelto dalla furia del vento.

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