Mondo

Sanders "salva" Hillary: votiamola contro Trump

I sostenitori del rivale socialista della Clinton volevano boicottarla, ma il senatore l'appoggia

Sanders "salva" Hillary: votiamola contro Trump

Filadelfia - Il countdown per l'inizio della Convention democratica era ancora in corso quando Filadelfia si è trasformata in un campo di battaglia a tutto tondo per Hillary Clinton e la sua squadra. La poliedrica compagine dei guastatori della kermesse per l'incoronazione della candidata dell'Asinello alle presidenziali è guidata dai sostenitori di Bernie Sanders, ma ci sono anche trumpiani, attivisti che lottano per la tutela del clima, e membri del «black power». E così quella che doveva essere la festa della regina della politica americana rischia di trasformarsi in un incubo e, secondo i suoi detrattori, nella tomba politica dell'ex first lady e delle sue ambizioni per la Casa Bianca.

A maggior ragione dopo che l'ultimo sondaggio Cnn e Orc vede Donald Trump per la prima volta in testa con il 48% contro il 45% della Clinton. Nella prima giornata di lavori nella città della Pennsylvania il senatore socialdemocratico si mostra in una insolita veste politically correct e chiama a rapporto i fan dicendo «non fate errori, noi stiamo facendo la storia». Quindi, in un incontro con i suoi delegati dice che la priorità assoluta è sconfiggere il tycoon eleggendo Hillary e Tim Kaine, un'affermazione che però non è piaciuta, ed è stata accolta con fischi e con un'aperta contestazione.

Per il secondo giorno consecutivo, intanto, migliaia di sandersiani sfilano per le strade di una Filadelfia blindata e controllata da oltre seimila agenti della polizia urlando «questa non è democrazia», e «Bernie o niente». Il popolo dell'ex candidato alle primarie non accetta la nomination della Clinton: e a loro parere lo scandalo delle e-mail è la prova che «la democrazia non è stata rispettata e la nomination è truccata».

Quello della numero uno (dimissionaria) del Democratic National Committee, Debbie Wasserman Shultz, è stato un «miserabile fallimento», sostiene Darcy, 54enne di Minneapolis arrivata nella città della Pennsylvania appositamente per le manifestazioni. Wasserman Shultz è stata duramente contestata anche mentre parlava davanti alla delegazione della Florida, lo Stato di cui è rappresentante, tanto che la polizia è stata costretta a intervenire e ad allontanare i dimostranti, molti dei quali sostenitori del senatore.

E mentre il portavoce della Clinton spiega come il nuovo email-gate non significa che il processo di nomination sia stato manipolato, ribadendo il possibile coinvolgimento della Russia, l'Fbi apre un'indagine sull'hackeraggio dei pc del Comitato Nazionale Democratico. La questione rischia di far affondare il gradimento dell'ex segretario di stato: i risultati del sondaggio che dà Trump in vantaggio, infatti, arrivano sulla scia dell'entusiasmo della Convention repubblicana, che unito all'effetto del nuovo scandalo potrebbe ampliare ancora il distacco.

Sul palco di Filadelfia si attende l'intervento dell'ex presidente Bill Clinton, in programma stasera, intanto Hillary tenta di riprendere fiato con una serie di interventi televisivi e gioca la carta Barack Obama, indicandolo come suo possibile candidato alla Corte Suprema se verrà eletta.

Sicuramente si tratta di una mossa ad effetto, che per molti tuttavia è una conferma della difficoltà in cui si trova in questo momento il partito, e rappresenta il suo tentativo di non uscire sconfitta in partenza dall'arena del Wells Fargo Center.

Commenti