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"Saremo la calamita degli arrivi illegali"

L'ammiraglio: "I trafficanti convoglieranno i loro traffici verso l'Italia"

"Saremo la calamita degli arrivi illegali"

«Il nuovo decreto immigrazione farà da calamita per gli arrivi dei migranti illegali». Non ha dubbi l'ammiraglio della riserva, Nicola De Felice, in servizio fino al dicembre 2018 come comandante per la Marina militare per la regione Sicilia. L'ex alto ufficiale fa parte del direttivo della Lega in Lazio e conosce bene la crisi dei migranti sul fronte del mare. Nell'intervista al Giornale parla senza peli sulla lingua.

Con il nuovo decreto le navi delle Ong troveranno i porti definitivamente aperti?

«Purtroppo sì. Ed i trafficanti di esseri umani individueranno nell'Italia il ventre molle dell'Europa. Gli scafisti non sono dei fessi e sanno bene cosa accade in Italia a cominciare dalla cancellazione dei decreti sicurezza di Matteo Salvini. Il risultato è che dai flussi principali dell'Africa, via Libia e Tunisia, ma pure sul fronte della rotta balcanica i trafficanti convoglieranno sempre più la loro merce umana verso l'Italia».

Le multe alle Ong da quasi 1 milione di euro sono state drasticamente ridotte ad un massimo di 50mila, ma di fatto saranno inapplicabili. Cosa ne pensa?

«È una presa in giro. Le Organizzazione non governative incrementeranno le loro attività in mare. Altre Ong scenderanno in campo e la loro presenza davanti alle coste libiche continuerà ad essere un fattore di attrazione per i gommoni pieni di migranti illegali. L'unico ostacolo a venire in Italia sarà il maltempo. Dopo il periodo invernale, già in primavera, si registrerà un movimento importante di navi delle Ong. Non saranno facilitate solo dal nuovo decreto immigrazione, ma pure da alcuni degli stati di bandiera come la Germania, che ha addirittura chiesto di togliere i fermi amministrativi applicati dalla Guardia costiera. Ci sarà un boom delle Ong in mare».

La Guardia costiera cerca di fermare le navi delle Organizzazioni non governative, che non sono omologate per il soccorso. Adesso sarà più difficile?

«Grazie al decreto le Ong si sentiranno ancora più superiori alla legge. Non dimentichiamo che già prima hanno infranto norme internazionali e italiane. Senza rispettare mai il fatto che il paese responsabile dei migranti che hanno a bordo non è quello del primo approdo, più vicino, ma lo stato di bandiera come la Germania per Sea watch, la Norvegia per Ocean Viking e la Spagna per Open arms. La Guardia costiera, dopo la scelta politica del nuovo decreto immigrazione, si sentirà sicuramente frenata nell'applicare il regolamento».

Il nuovo decreto torna ad allargare le maglie per l'asilo e altre forme di protezione. Come giudica questa marcia indietro?

«Il fattore di attrazione non sarà solo la nave delle Ong, ma la stessa Italia. Il nuovo decreto farà da calamita per i migranti illegali. Il nostro paese diventerà ancora più attraente per i trafficanti con un effetto disgraziatissimo per gli italiani».

Con il decreto aumenteranno i costi dell'immigrazione?

«Certo che aumenteranno perché si dovranno riorganizzare gli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati nda) e il sistema di accoglienza diffusa. Il tutto rilancerà il business delle cooperative».

I tunisini sono la prima nazionalità dei migranti sbarcati in Italia quest'anno in maniera autonoma. Come si fermano?

«Non basta un blocco navale, ma bisogna effettuare un pattugliamento misto italo-tunisino nelle loro acque territoriali. Per realizzarlo va stipulato un accordo con la Tunisia mettendo in gioco la Marina militare, la Guardia costiera e la Guardia di Finanza.

L'attività di sorveglianza va fatta nelle acque territoriali tunisine fermando i barchini che partono sempre dagli stesse località sulla costa, che ben conosciamo, riportando indietro i migranti illegali».

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