Forse è l'aria di Roma a non rendere le cose facili per chi lavora. Fatto è che nella Città Eterna si registra un dubbio primato: quello dell'assenteismo. Stiamo parlando naturalmente del più grande datore di lavoro della Capitale: il Campidoglio. I cui dipendenti superano le 23mila unità. E, secondo quanto si evince dal rapporto reso pubblico dallo stesso Comune sulle presenze dei suoi dipendenti, nel 2015 sono stati a casa per malattia o per ferie o per permessi sindacali circa 5mila dipendenti ogni giorno.Il tasso di assenza, infatti, secondo il documento dell'Amministrazione capitolina, è di circa il 22% su base annua. La maglia nera per assenza dal posto di lavoro va al Dipartimento politiche abitative (66 dipendenti). Nei loro uffici il tasso di assenza annua è di circa il 28%. Per malattia l'assenza è mediamente del 9% costante, tra l'altro, in tutti i trimestri. Ovviamente nel periodo estivo alcuni servizi, causa ferie, sono meno affollati rispetto al resto dell'anno. Spicca in questo contesto il 38% di assenze dell'Avvocatura. Anche il settore della polizia municipale (una grande fetta degli assunti capitolini con le sue 5.780 unità) risulta in buona posizione in questa speciale classifica. Oltre il 22% di assenza su base annua, il 4% delle per malattia. Davanti a loro, però, ci sono gli impiegati del Dipartimento delle politiche sociali (25%) e di quello delle Risorse umane (oltre il 26%), proprio l'ufficio che ha stilato il rapporto. Di per sé i dati assoluti possono dir poco. Soltanto mettendoli in rapporto a quanto accade in altre realtà simili si può avere la misura di quanto vale questo rapporto. Roma spicca in testa alla classifica davanti alle amministrazioni di Firenze, Milano e Napoli.
Quest'ultima ha un tasso di assenza comunque inferiore a quella registrata tra i lavoratori del capoluogo lombardo (16,2% contro il 18,6%).Le municipalizzate romane ancora non hanno stilato rapporti sul tasso di assenza dei proprio dipendenti nell'ultimo anno, però nel quadro della scarsa efficienza dei servizi capitolini sono ancora vive nella memoria dei romani due vicende che hanno animato la cronaca della passata primavera. Nel primo caso i vertici dell'Atac (l'agenzia dei trasporti) ha deciso il licenziamento di quattro autisti che avevano totalizzato ben 400 giorni di malattia in due anni. Gran parte dei quali, tra l'altro, piazzati in prossimità di ferie o giorni festivi. Stessa sorte hanno subito due lavoratori dell'Ama (l'azienda incaricata della raccolta dei rifiuti). Da ottobre del 2014 al giugno del 2015, i due dipendenti Ama sono finiti sotto il mirino degli investigatori che hanno appurato che sfruttavano i vantaggi della legge 104 per fare shopping o andare in palestra.Intanto il Codacons fa sapere che gli «abnormi dati» sull'assenteismo al Comune di Roma finiranno alla Corte dei Conti del Lazio. Il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla magistratura contabile in cui si chiede di aprire una indagine.
«L'assenteismo produce un danno economico evidente e elevato per i romani, attraverso servizi ridotti e spese a carico della collettività - afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi - Per questo chiediamo alla Corte dei Conti di verificare i danni per l'Erario e per i contribuenti, e di procedere nei confronti dei responsabili».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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