Scervino sceglie il glamour neo-army, Paul&Shark coniuga tecnologia e sartorialità

Fusioni e combinazioni inattese: la sfida per dare un nuovo volto alla prossima estate si è chiusa ieri a Milano con la più riuscita dimostrazione di questo trend. Ed è arrivata da Ermanno Scervino che ha saputo estrarre nuova linfa del sistema circolatorio dell'eleganza. «Quando il sartoriale incontra il militare e le fibre naturali producono inediti effetti materici, ecco il glamour del neo-army» dice lo stilista dopo aver mandato in passerella la risposta più azzeccata «a chi chiede un modo di vestire coraggioso e poco timoroso dell'opinione del capufficio». Da qui un bel mix di giacche e blazer destrutturati realizzati in linone invecchiato e tagliato al vivo, piumini che hanno l'aspetto di una giacca napoleonica, bermuda a righe regimental e una serie di maglie in colori polverosi e gentili tricottate a mano, illuminate da intarsi, fili di paillette e cristalli: l'una più bella dell'altra. Ma perché a un uomo così chic si concede l'infradito, chiediamo? «Ho grande simpatia per le calzature che liberano il piede; del resto i romani, che di seduzione se ne intendevano, portavano i calzari» replica lo stilista che conosce l'arma del sex appeal e utilizza i tessuti jacquard floreali nel denim e nelle camicie di fiandra.

Da Marni la fusione di mondi diversi è naturale: utility e sartoria, avventura e sport, accostamenti spontanei che la designer Consuelo Castiglioni chiama eclettismo. O meglio l'eccentricità coniugata con la classicità, un concetto che si traduce in giacche sartoriali con tasche applicate, ampi bermuda e pantaloni più comodi, camicie in popeline di cotone con colli allungati e maniche in fresco di lana, grossi maglioni a coste e cappottini in cavallino, sandali fussbett portati con calzini mélange o con scarpe running. Insomma very Marni. E di contrapposizioni si parla anche in casa Brioni con una bella collezione disegnata da Brendan Mullane il quale ispirandosi alle creazioni dell'architetto Carlo Scarpa, alla storica cultura veneziana e a quella moderna giapponese, combina il sartoriale che è vanto della maison con la funzionalità urbana. Degne di nota le pennellate pittoriche in colori a contrasto che mettono in evidenza le silhouette di abiti, maglie e parka. Per toccare le vette dell'alta tecnologia coniugata con la sartorialità, bisogna entrare nel mondo Paul&Shark e toccare con mano la distanza siderale che c'è fra gratuite stravaganze e innovazioni che cambiano la storia. Vedi per esempio il trattamento Typhoon 20000 con elevate performance sulla membrana ultrasottile, waterproof e antivento, che non lascia passare neppure una goccia d'acqua. Da qui giacche straordinarie che questa volta adottano anche la tecnologia EMW: una tasca porta cellulare rivestita con fibra d'acciaio inossidabile per creare uno schermo protettivo contro le onde elettromagnetiche.

Ma in collezione c'è dell'altro, dal doppiopetto in lino gommato alla giacca in rete tridimensionale, dai blazer in cotone piquet alla serie di T-shirt disegnate da Moritz Waldemeyer, designer anglo-tedesco autore dell'installazione luminosa della showroom milanese della maison.

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