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Se il bruto viene da lontano la stampa «dimentica» di dirlo

Leggiamo insieme i titoli di due fatti di cronaca di queste ultime ore. «Torpignattara. Aggredita sul pianerottolo mette in fuga lo stupratore. L'aggressore arrestato grazie all'identikit fornito dalla vittima». Solo leggendo l'articolo copriamo che la vittima è una ragazza italiana di 29 anni, mentre lo stupratore è un clandestino afghano di 24 anni. «Fiuggi. Violenza di gruppo in casa famiglia. Arrestati un 16enne e due 17enni. Vittima un'operatrice della struttura». Solo leggendo l'articolo scopriamo che la donna stuprata è un'italiana di 48 anni, mentre gli stupratori sono tre clandestini egiziani.

L'indicazione di non segnalare la nazionalità o la religione di chi delinque rientra nell'impegno sottoscritto dai giornalisti italiani (Federazione Nazionale della Stampa Italiana e Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti) nella «Carta di Roma», firmata nel 2011, con una madrina d'eccezione, Laura Boldrini, all'epoca portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. È nella «Carta di Roma» che si accredita la mistificazione della realtà, vietando ad esempio di usare il termine «clandestino», che giuridicamente connota lo specifico reato di chi si introduce illegalmente all'interno delle frontiere nazionali, e di sostituirlo con il termine neutro di «migrante» o «richiedente asilo».

Ebbene questa pesantissima cappa di «politicamente corretto» nella trattazione della realtà degli immigrati, fa sì che agli italiani sia preclusa la conoscenza della verità, così come si impongono loro delle scelte in contrasto con i propri interessi. Quanti italiani sanno che rispetto ad una presenza complessiva di 5.364.000 immigrati in Italia, pari al 7,1% della popolazione residente, la presenza degli stranieri nelle nostre carceri è invece di circa 22mila detenuti, pari a circa il 35% della popolazione carceraria? Quanti italiani sanno che l'80% dei crimini commessi dagli stranieri è perpetrato da clandestini o irregolari? Quanti italiani sanno che, considerando che per l'Osapp (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), un carcerato costa quanto un deputato, ovvero 12mila euro al mese, il costo complessivo dei detenuti stranieri ammonta a circa 264 milioni di euro al mese, ovvero 3 miliardi e 168 milioni di euro all'anno? Quanti italiani sanno che, anche limitandoci a considerare gli 80mila clandestini ospitati nei centri di accoglienza a spese nostre, con un costo giornaliero pro-capite di circa 40 euro, significa che complessivamente noi spendiamo 3.200.

000 euro al giorno, che al mese diventano 96 milioni di euro, che all'anno diventano 1 miliardo e 152 milioni di euro, solo per l'alloggio, il vitto, le sigarette e la ricarica telefonica? Quanti italiani sanno che considerando che nel 2014 sono sbarcati circa 180mila clandestini e che nel 2015 ne sono già arrivati quasi 57mila, complessivamente 237mila, e calcolando che nei centri di accoglienza ce ne sono 80mila, anche tralasciando le decine di migliaia di clandestini che sono sbarcati negli anni scorsi, significa che almeno 157mila clandestini sono scomparsi nel nulla? Quanti italiani sanno che solo al 5% dei clandestini viene riconosciuto lo status di rifugiato, e ciò significa che il 95% dei clandestini che abbiamo generosamente accolto con i nostri soldi sarebbe dovuto essere bloccato alla frontiera?

Ebbene riscattiamo la verità prima che gli italiani insorgano legittimamente per questo crimine che stanno subendo. Chiamiamoli correttamente clandestini e diciamo basta ai clandestini!

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