Non ci sono più le manos de Dios di una volta. Passano i tempi e le leggende, Diego Armando Maradona, che domani compirà anni cinquantaquattro, le usa per picchiare non più il pallone verso la porta avversaria, quella inglese famosa. No, picchia femmine e maschi, a prescindere. L'oggetto della clamorosa «pegata» , come usano dire gli argentini, è Rocio Oliva, femmina bionda che ha soltanto la metà dell'età dell'eroe dei due mondi e vive al suo fianco in cambio di un assegno di venticinquemila dollari mensili, vitto e alloggio a parte, almeno stando alle informazioni fornite da una parente, la zia, della signorina. L'Oliva ha un passato non proprio da madre Teresa, si offriva in affitto a gente facoltosa e danarosa, uomini da grandi numeri, ha scelto, infine, un numero 10 assoluto. Immagini di un video telefonino illustrano il Maradona, con alcool a livelli da «gallone d'oro» e affabulazione improbabile, alzarsi da un divano, sul quale giaceva guardando in tivvù una partita di football e aggredire la ragazza, colpevole di giocare sempre con il cellulare. Maradona colpisce, una, due, tre volte, Rocio gli urla di smettere di picchiarla, il telefono finisce a terra e qui finiscono anche le immagini relative.
Ora Maradona smentisce l'accaduto, lui giura di non avere mai alzato un dito, figuratevi la sua mano de Dios , contro una donna anche se la stessa Rocio lo aveva denunciato per lesioni varie subìte a Dubai dove i due vivevano come piccioncini, sempre con assegno mensile appresso. La Rocio, a sua volta, fu controdenunciata dall'argentino che la sospettava, anzi era sicuro del fatto, di avere trafugato, dalla dimora, gioielli, denaro e articoli vari, fuggendo con la refurtiva, così stava scritto nella querela presentata dall'avvocato Matias Morel. Probabilmente il bottino è stato recuperato e così Diego e la Rocio, scordandosi il passato e chi ha avuto ha avuto, sono tornati a convivere, nella casa di Nordelta che è una via di mezzo tra Porto Cervo e Milano 2, verde e mare, case multifornite, ricchezza chiara, non proprio i dati caratteristici del barrio e del pueblo unito ai quali Diego Armando si riferisce, tra un Fidel Castro e un Chavez, compagni di battaglie.
L'episodio è abbastanza miserabile, la televisione argentina ci ha messo dentro i denti, pubblicando il video e invitando i telespettatori a chiamare il numero in sovrimpressione 0800-222-3425 il centralino che si occupa delle vittime della violenza domestica. Più volte, in questi ultimi tempi, si è visto Diego Armando Maradona ubriaco, balbettante, anche violento, aveva preso a schiaffi un giornalista che gli aveva chiesto che gente frequentasse nella vita notturna. Diego aveva bloccato l'auto, era sceso e così aveva presentato le credenziali: «Dovete smetterla di rompere i coglioni per chi frequento. Non sono più Dieguito, sono felice e sto bene. Ho cinquantatre anni e mi chiamo Diego Armando Maradona. Né tu, né il tuo capo mi potete dire cosa fare o meno», questo il riassunto del farfugliamento del campione con successiva sberla. So' ragazzi, si dirà e Maradona, probabilmente, verrà convocato in caserma, dovrà spiegare l'accaduto, chiarire, smentire e la sua compagna dovrà sbrigare analoga pratica.
Non risulta che l'appannaggio mensile possa essere confermato ma qualcuno a Buenos Aires è pronto a scommettere che la senorita si farà pagare non soltanto i venticinquemila dollari ma tutto il cucuzzaro, filmato alla mano. La mano de Dios . Alla prossima, por favor .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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