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Se i gesuiti di Bergoglio tifano per le larghe intese

I gesuiti de La Civiltà Cattolica, tramite una posizione del politologo Occhetta, hanno indicato una preferenza elettorale: governo di larghe intese

Se i gesuiti di Bergoglio tifano per le larghe intese

I gesuiti de La Civiltà Cattolica, la storica rivista diretta da padre Antonio Spadaro, hanno dato le loro "indicazioni di voto" in vista del prossimo 4 marzo. Francesco Occhetta, che è il membro politologico del Collegio degli scrittori della pubblicazione in questione, ha scritto nel quaderno di febbraio che gli elettori sono chiamati a scegliere in base a cinque criteri: programmi, affidabilità, cultura costituzionale e contrarietà, quindi, al vincolo di mandato, disponibilità a valutazioni su coalizioni di governo diverse da quelle presentate sulla scheda elettorale e ferma contrarietà al "gentismo" derivante dal fenomeno populista. Per padre Occhetta, insomma, queste sono le caratteristiche da prendere in considerazione in funzione delle imminenti elezioni politiche. "Il diritto al voto - ha sottolineato Occhetta - è una conquista sociale, e se ne comprende il valore nei contesti in cui è negato. Per arginare l’astensione, che anzitutto è una rinuncia al cambiamento, il presidente Mattarella ha rivolto un appello a favore della partecipazione: "Nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese". E ancora: "È, questa, la consapevolezza che la libertà esiste solo là dove si vivono partecipazione e responsabilità", ha chiosato.

I gesuiti de La Civiltà Cattolica avrebbero in qualche modo consigliato agli elettori cattolici di preferire le larghe intese. "I programmi non sono neutri rispetto ai valori" - ha sottolineato il politologo - che ha anche specificato come "Davanti al rischio di semplificare in "bianco o nero", occorre saper discernere le sfumature, perché la realtà è complessa. Altrimenti prevarrà il fenomeno sociale definito <<gentismo>>". Niente scelte definitive, quindi, ma aperture verso la possibilità che il confronto elettorale tra le tre coalizioni in campo finisca in nulla di fatto e divenga così necessario rimescolare le carte. Il risultato elettorale, per Occhetta, pare debba consentire la nascita di una formazione di governo incentrata - si legge qui - sulla "coesione sociale sostenuta dall'area moderata di larghe intese, che garantirebbe anche una cultura istituzionale e più sovranità europea".

Tecnicamente, in definitiva, l'autore in questione ha auspicato che i cattolici non votino per quei partiti politici che si sono dichiarati contrari ad un governo politicamente trasversale.

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