La senatrice regina degli assenteisti piazzata dai grillini in commissione Lavoro

La Deledda è stata in malattia per 243 giorni ma appena eletta è guarita

La senatrice regina degli assenteisti piazzata dai grillini in commissione Lavoro

Roma - «Ridurre l'orario di lavoro a parità di salario». Questa ricetta di stampo bertinottiano è stata recentemente declinata dal ministro del Lavoro in pectore del Movimento 5 stelle, Pasquale Tridico. Non sorprende, pertanto, che i grillini abbiano già scelto di insediare in commissione Lavoro a Palazzo Madama un'esponente che, prima di essere eletta, l'orario non solo lo aveva ridotto, ma addirittura azzerato.

Ieri, infatti, Mario Puddu, sindaco M5S di Assemini, in provincia di Cagliari, ha anticipato la collocazione nelle commissioni parlamentari di alcuni eletti sardi. Tra queste quella di Vittoria Bogo Deledda, la senatrice salita agli «onori» delle cronache per lo scoop delle Iene che avevano documentato come la senatrice sia stata 243 giorni in malattia e sia guarita improvvisamente con la candidatura. Ebbene sì, Bogo Deledda andrà in commissione Lavoro. Proprio lei che, dirigente dei Servizi sociali del Comune di Budoni, in provincia di Sassari, si era astenuta dalle proprie mansioni ammonticchiando certificati medici. L'attivista grillina aveva presentato una diagnosi di sindrome da burnout, una condizione patologica della psiche. In buona sostanza iperstress da lavoro.

Fin qui nulla da eccepire tranne per il fatto che il 29 gennaio scorso, dopo otto mesi di malattia, è tornata al proprio posto e il 2 febbraio si è collocata in ferie per poter impegnarsi nel tour elettorale in tutta la Sardegna. Insomma, una circostanza ben strana quella di una persona che vive un disagio psichico legato allo stress e che si «stressa» in una faticosa campagna per le elezioni. Lei si è sempre difesa sostenendo di aver lavorato tantissimo in 25 anni di professione e che la documentazione sanitaria presentata era completa di certificati che attestavano il suo stato di salute. Il marito andò addirittura alle vie di fatto con il cameraman della trasmissione Mediaset.

Ora a Bogo Deledda potrebbe toccare di occuparsi dello strumento che potrebbe rendere superflua qualsiasi polemica: il reddito di cittadinanza. Con quella provvidenza da destinare a disoccupati e pensionati non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi: il salario sarebbe garantito e sarebbe tutt'altro che esiguo. In fondo anche il programma «geneticamente modificato» (perché differente da quello votato sul Sacro Web) dei pentastellati recita testualmente che «lavorare più ore non significa necessariamente essere più produttivi» perché «è la qualità del lavoro a far crescere la competitività e il valore aggiunto». Insipienti quei poveri mortali di economisti che non si erano resi conto di questa lampante evidenza empirica e si curvano nel calcolare nuove formule.

Con Bogo Deledda in commissione Lavoro i Cinque stelle si sono portati avanti e possono contare su una persona che in qualche modo (seppur per una

causa spiacevole) ha già testato il nuovo sistema. «L'arroganza di questi signori non ha limite», ha chiosato il renziano Michele Anzaldi. Ma lo ha detto solo perché non ha sperimentato il nuovo ed è ancorato al passato...

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