Il senso Primitivo di una comunità complice

di Tony Damascelli

I l primitivo è un vitigno tipico di Manduria. Di colore rosso sanguigno tendente al violaceo. Primitivo è il vivere di un gruppo di manigoldi, detti orfanelli, robaccia minorenne o appena varcata la soglia dell'età maggiore, per anagrafe, non certamente per cervello. Costoro hanno ucciso, dopo averlo avvilito nel corpo e della mente con insulti, minacce, sputi, calci, pugni, bestemmie, torture, un povero Cristo di nome Antonio Cosimo e di cognome Stano, di anni sessantacinque, costretto a restare chiuso nella propria dimora, violentato nell'essere dai componenti di questa Arancia Meccanica pugliese. Il capo della Procura dei minorenni di Taranto, Giuseppina Montanaro ha testualmente detto: «La cittadina di Manduria era a conoscenza dello stato di terrore e di sofferenza fisica di Antonio Stano». Ma il procuratore Capristo ha aggiunto, quasi temendo la sollevazione popolare: «Senza voler generalizzare perché Manduria è una città sana, però chi ha visto e sentito non ha avuto la sensibilità di chiamare le forze dell'ordine».

Manduria non può essere affatto una città sana, perché sano è chi vede e denuncia, chi sente e riferisce, chi ha il coraggio di vivere e non la codardia di sopravvivere, ma il paese è piccolo e la gente mormora, però di corna e di fuitine, mai di violenze e di abusi, queste no, mettono paura, suggeriscono l'omertà, anche la complicità, meglio giocare con il pettegolezzo al bar della piazza che spostarsi alla caserma dei carabinieri e sporgere denuncia nei confronti dei delinquenti. Dunque non sono soltanto otto i responsabili di questi atti violenti e assassini, è una comunità che si nasconde dietro una tenda, che sbircia da dietro uno spioncino, che origlia ma non sente, che non percepisce il dolore, lo strazio, non sa, non vuole, si rifiuta di provare la stessa sofferenza di Antonio Cosimo. Lo stesso popolo, tutto, che alla domenica va alla Chiesa Madre e assiste all'omelia, che scambia un segno di pace, che stringe mani complici, che sorride a volti colpevoli. Manduria è una vergogna di Puglia e so che in molti alzeranno la voce contro questo dire, dopo aver evitato, però, di usare la stessa bocca per urlare contro la barbarie di quella sporca gang che mille ne ha fatte, sghignazzando con la violenza goduta di chi non ha morale, non ha senso della vita, né la propria, né altrui, che vive di social essendo asocial, che filma e fotografa l'osceno essendo lo stesso, l'essenza della propria esistenza. Una tradizione popolare definiva gli abitanti di Manduria «Mangiacani», quando le condizioni di vita non erano di benessere.

Oggi le carogne portano il nome di questi otto delinquenti mentre, attorno a loro, la vita prosegue, nel vociare fastidioso come le prime zanzare di questa primavera strana, in un mondo che ha un solo colore, rosso sanguigno, tendente al violaceo. Primitivo.

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