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L'armatore di Mediterranea fa come Carola: querela Salvini

L'armatore della nave della Ong Mediterranea, Alessandro Metz, si scaglia contro il ministro dell'Interno: “Voglio arrivare ad un processo in cui si verifichi se io sono veramente uno scafista, un trafficante, come mi ha appellato”

L'armatore di Mediterranea fa come Carola: querela Salvini

Dopo la maxi multa di 65mila euro e il sequestro amministrativo del veliero Alex disposto dalla Guardia di Finanza per "l'ingresso accidentale nelle acque territoriali italiane” dell’imbarcazione della Ong Mediterranea Saving Humans, l’armatore della nave passa all’attacco e minaccia querele nei confronti del titolare del Viminale.

“Il ministro Salvini vive perennemente in campagna elettorale, dove si può dire qualsiasi cosa, tanto nessuno ti chiede mai conto, bene, allora andiamo in un luogo in cui si possa verificare fino in fondo se quello che afferma è giusto o meno”, ha detto Alessandro Metz, intervistato da Radio Capital. “Voglio arrivare ad un processo in cui si verifichi se io sono veramente uno scafista, un trafficante, così come mi ha appellato”, ha minacciato l’armatore triestino dopo che le sanzioni previste dal decreto sicurezza bis hanno colpito l’imbarcazione che nei giorni scorsi aveva fatto rotta verso le coste italiane dopo aver recuperato 59 migranti al largo della Libia.

“Se non lo sono – ha continuato Metz - magari Salvini diventa un finanziatore involontario di Mediterranea, perchè dovrà darci dei soldi e con quelli faremo delle nuove operazioni e magari salveremo anche delle vite". Il patron della Ong, che ha fatto sapere di voler preentare ricorso contro le sanzioni, ha poi espresso gratitudine nei confronti dei supporter dell’organizzazione: “Nonostante si parli sempre del consenso a Salvini, alla linea dura, alla Lega ed ai porti chiusi, vedi che nel momento del bisogno e di maggiore repressione c'è una risposta enorme di migliaia di persone a sostegno di invece chi ancora oggi auspica e pratica la possibilità di un Paese diverso”, ha detto lanciando un appello a fare nuove donazioni che consentano alla Ong “di tornare il prima possibile in mare".

Venerdì scorso anche Alessandro Gamberini, il legale della capitana della Sea Watch, Carola Rackete, aveva annunciato un'azione legale nei confronti del ministro Salvini per gli "insulti" ricevuti dalla comandante della nave della Ong nei giorni successivi all'attracco nel porto di Lampedusa. A ribadire la volontà di querelare il capo del Viminale era stata la stessa attivista tedesca in un'intervista a Repubblica. "Sono preoccupata dai toni che usa MatteoSalvini, dal modo in cui esprime le sue idee che violano i diritti umani", aveva detto la capitana della Sea Watch 3, definita "sbruffoncella" dal leader leghista".

"L'ho querelato per questo e l'ho denunciato per istigazione a delinquere", aveva ribattuto la Rackete.

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