Coronavirus

Serie A senza pace: due positivi al Napoli. E Conte prepara la stretta sullo sport

I tamponi dopo la gara con il Genoa, ombre sul match con la Juve. Mercoledì nuovo Dpcm: niente deroghe regionali al limite di pubblico in stadi e palazzetti

Serie A senza pace: due positivi al Napoli. E Conte prepara la stretta sullo sport

Non basta un cartellino rosso per espellere il Covid dalla serie A; lui rimane a giocare e di abbandonare gli stadi non ci pensa affatto. Lo stanno verificando, sulla propria pelle, giocatori e dirigenti di Genoa (al momento 16 contagiati, di cui 12 calciatori) e Napoli (da ieri 2 positivi: il centrocampista Piotr Zielinski e un collaboratore dello staff biancoceleste). Quello di lunedì prossimo doveva essere - per lo sport in generale e per il calcio in particolare - il Consiglio dei ministri dell'«apertura graduale» al pubblico. Non si sarebbe arrivati al «liberi tutti», ma in programma c'era un «mirato ampliamento» della presenza del pubblico alle partite, pari a un terzo della capienza degli impianti. Ciò significa che negli stadi delle grandi città sarebbero potuti entrare fino a 20-25 mila spettatori, un bel passo avanti rispetto al numero-beffa dei «1.000 tifosi» (su invito? su base clientelare? o su sorteggio frutto della ruota della fortuna?).

Invece il premier Conte, tra circa 48 ore, interverrà in Aula per annunciare il nuovo dpcm che prolungherà lo stato d'emergenza fino al 31 gennaio. Inevitabili le ricadute anche sul mondo del pallone che, se i nuovi casi di Coronavirus non dovessero arrestarsi, rischia seriamente di essere bloccato. E questa volta in maniera definitiva.

Insomma, se la curva delle infezioni «calcistiche» non si normalizzerà, è molto probabile che passi la linea «chiusurista» del ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale non ha certo visto di buon occhio (a differenza del suo vice, Pierpaolo Sileri e del quantomai confusionario ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora) né la ripresa della serie A né la riammissione - se pur parzialissima - dei famigerati «mille tifosi». Ma ora, in vista della «nuova stretta», anche questo manipolo di raccomandati o amici degli amici potrebbe trovarsi senza seggiolino. Certo è che Conte lunedì prossimo e Speranza il giorno successivo intimeranno un brusco stop alle velleità «aperturiste» di quelle regioni che di recente avevano compiuto un «passo avanti» costringendo il governo poi a uniformare le regole per l'intero territorio nazionale.

Dopo l'intervento in Parlamento di Conte e Speranza, il dpcm del dietrofront sarà pubblicato mercoledì sulla Gazzetta ufficiale.

L'ennesimo decreto firmato dal presidente del Consiglio ristabilirà dunque «il divieto di assembramento consentendo la presenza di massimo 1000 persone all'aperto (negli stadi) e 200 al chiuso (che siano palazzetti, cinema o teatri)», però «limitando la responsabilità e la possibilità di intervento delle Regioni che avevano consentito deroghe» (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria, Marche, Abruzzo e Basilicata).

Una frenata inevitabile dopo che in serie A il contagio si è ulteriormente allargato. Il Napoli ha annunciato infatti la positività al Covid di due suoi tesserati, diretta conseguenza dei contatti avuti domenica scorsa al San Paolo contro un Genoa ignaro di avere mezza squadra già contagiata. Considerata la situazione, non può ritenersi scontata la prossima trasferta della squadra di Gattuso attesa a Torino per il match contro la Juve. Tra i napoletani Zielinski è stato messo subito in isolamento, ma nei giorni scorsi aveva lavorato regolarmente con i suoi compagni, non essendo prevista dal protocollo la quarantena in attesa dell'esito degli esami.

Intanto il Consiglio direttivo della Lega di serie A ha rinviato Genoa-Torino in programma oggi a causa del focolaio-Covid nella squadra rossoblù. E se dovesse partire l'effetto-domino, altro che stadi blindati. Sarebbe l'addio campionato.

Con tanto di triplice fischio.

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