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"Serve un vertice di governo". È l'eterno scontro tra Salvini e Di Maio

Dalla sicurezza all'autonomia, è scontro su tutto. Salvini vede un nuovo asse M5S-Pd. E Di Maio lo attacca: "Ha tolto felpa e messo l'abito della casta"

"Serve un vertice di governo". È l'eterno scontro tra Salvini e Di Maio

Entrambi dicono che l'esecutivo reggerà l'urto delle elezioni europee. Entrambi assicurano che andranno avanti a governare per altri quattro anni. Eppure, mai come oggi, Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati tanto distanti. La cacciata di Armando Siri ha fatto precipitare i rapporti e ora qualsiasi pretesto è buono per litigare. "Stiamo chiedendo un vertice dell'autonomia da un mese, ma Salvini l'ha presa sul personale e non vuole fare vederci", accusa il leader grillino. "Se oggi si va a rilento, la Lega deve chiedere a se stessa". La realtà, però, è molto più complessa di quanto non vogliano rilevare i Cinque Stelle. E fonti leghiste, tra le altre cose, hanno fatto sapere che Di Maio "non ha mai chiesto l'incontro con la Lega".

I dossier sul tavolo di Giuseppe Conte sono tanti. E tutti potenzialmente esplosivi. L'autonomia alle Reagioni, per esempio, è in cima ai desiderata della Lega ma non piace ai grillini. Tanto che anche oggi Di Maio ha detto che "prima di dare più autonomia alle regioni, bisogna cacciare dalla sanità i raccomandati e i 'figli di'". Una provocazione, ovviamente. Ma di questi tempi il capo dei Cinque Stelle non fa altro che andare avanti a suon di provocazioni nel tentativo di irritare l'alleato. Anche sul decreto Sicurezza bis, presentato in questi giorni dal Viminale, non ha mancato di mettere becco. "Mi dispiace che non parli di rimpatri", ha detto. "Già il fatto che stiamo facendo un bis fa capire che c'è qualcosa che ci siamo dimenticati nel precedente...". A picchiare duro contro le misure adottate da Salvini per combattere l'immigrazione clandestina, ha iniziato da settimane. Prima mettendo in discussione la chiusura dei porti alle navi delle ong e ora polemizzando sulle espulsioni. L'obiettivo è andare a minare il maggiore successo del leader leghista provando a screditarlo in piena campagna elettorale per le elezioni europee.

Oltre agli obiettivi, sembra che i due alleati stiano lentamente mettendo in discussione l'alleanza. Ieri Salvini non ha fatto mistero di voler costruire un percorso condiviso con Silvio Berlusconi per "portare avanti battaglie comuni" a Bruxelles. Nel frattempo continua in parlamento l'abboccamento tra grillini e dem. "Inizio a notare troppa sintonia...", ha lamentato il leader del Carroccio. "Dicono no all'autonomia, alla flat tax, al nuovo decreto sicurezza... Qualcuno mi spieghi se il M5s vuole andare d'accordo con il Pd o con gli italiani e la Lega, rispettando il patto". E E di quel patto intende subito portare avanti la riduzione delle tasse e l'autonomia. "Ognuno può avere le sue priorità... se, poi, qualcuno cambia idea o ha tempo da perdere lo spieghi agli italiani".

Le priorità di Di Maio non sembrano più collimare con quelle del Carroccio. "Negli ultimi quattro mesi non riconosco più la Lega che ho conosciuto nei primi sei", ha detto ai microfoni di Matrix su Canale 5.

"È come se Salvini si fosse tolto la felpa e avesse messo l'abito buono della vecchia politica, io non li capisco più come prima".

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