Cronache

Gli sfollati di Genova per due ore nelle case. Più fondi dal governo

Ieri i primi rientri. L'esecutivo presenta sei emendamenti al dl: stanziati altri 80 milioni

Gli sfollati di Genova per due ore nelle case. Più fondi dal governo

Dentro le case i ricordi di una vita da recuperare, gli stessi da cui ripartire per costruire il futuro. Sono iniziati ieri mattina e proseguiranno per altri 13 giorni, salvo imprevisti dal meteo o dai sensori di stabilità, i rientri degli abitanti evacuati dalla zona rossa di ponte Morandi a Genova.

Due ore a famiglia, un massimo di due persone per appartamento e 50 scatole per radunare tutta la propria quotidianità: un calendario serrato, quello partito ieri con l'accesso di un primo gruppo di residenti, stilato dal Comune, per permettere in 13 giorni circa, salvo intoppi, a 281 famiglie sfollate, 583 persone, di tornare a recuperare i propri effetti personali in 261 abitazioni. È stato il giorno dei rientri ma anche quello dell'emozione. In via Porro il tempo si è fermato. Ieri il silenzio del quartiere per la prima volta da 2 mesi a questa parte è stato interrotto dal rumore dei furgoni e dal lento movimento delle gru con carrello, installate per permettere lo spostamento degli oggetti dai piani alti ai camion da trasloco.

Dalle 8 il limitare della zona rossa ieri era già affollato. Molti hanno preparato una lista, qualcuno invece si è lasciato guidare dal momento, nella scelta tra ciò che è utile e ciò che è essenziale, per ricominciare altrove la propria vita. Fotografie, disegni e i giochi dei bambini, quadri, un pianoforte con una lunga storia familiare, un pupazzo o vecchie bambole: c'era questo negli occhi e nel cuore degli abitanti, tra le priorità da portare in salvo dalle case.

Il ricordo più importante? «L'orologio della ferrovia di mio papà. Ne era orgoglioso, non ha valore monetario ma un valore grande per me», racconta Giusy Moretti, residente al civico 16 di via Porro. «È stato un momento duro, soprattutto pensando che potrebbe essere l'ultima volta che vediamo la nostra casa», aggiunge Claudio Faraci, uscendo dal civico 5 di via Porro, con due grandi borse tra le mani. Non è mancato anche qualche imprevisto: al civico 11, uno degli abitanti ha trovato la casa allagata, forse per il cedimento di un serbatoio dell'acqua condominiale.

Al di là di questo problema: «L'operazione si può considerare un successo - ha spiegato il sindaco e commissario alla ricostruzione Marco Bucci - stanno andando nella direzione giusta e penso che saranno rispettati i tempi di cui abbiamo parlato per un nuovo ponte a Genova entro Natale 2019».

Intanto arrivano novità sul fronte delle modifiche del governo al Dl Genova. Non senza polemiche: ieri durante il question time del ministro Danilo Toninelli in Aula, senatori del Pd hanno esposto uno striscione: «Toninelli esci dal tunnel». Sono pronti e arriveranno in aula per il voto la prossima settimana gli emendamenti del governo relativi alle risorse aggiuntive per le imprese e i lavoratori danneggiati dal crollo del ponte.

Nel pacchetto di aiuti per la città andranno 80 milioni dalle modifiche del dl urgenze alla Camera e 250 milioni con la legge di bilancio. Per imprese e liberi professionisti della zona rossa, con decremento del fatturato, potrebbe arrivare «una somma fino al 100% del predetto decremento e nel limite massimo di 200mila euro», oltre ad «un'indennità pari a 1.300 euro a metro quadro per le aree coperte e 325 euro a metro quadro per le aree scoperte». Quanto al sostegno a reddito dei lavoratori l'onere della cassa integrazione in deroga è valutato in 30 milioni di euro per 12 mesi a decorrere dal 14 agosto del 2018.

«Per capire quale sarà il totale degli aiuti - aveva commentato ieri mattina il governatore ligure Giovanni Toti - bisognerà attendere da un lato di vedere il decreto fiscale e poi l'istituzione di una zona franca urbana con l'esenzione delle tasse per i prossimi due o tre anni per una zona che stabiliremo».

Nella concitazione della giornata anche qualche malumore da parte degli abitanti evacuati per il grande numero di giornalisti e cameraman presenti, entrati a bordo di un pullman per seguire le operazioni in zona rossa mentre i residenti hanno avuto la possibilità di accedere alle case solo in due per nucleo.

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