Sfregiò l'ex ragazzo con l'acido "Condanna a 5 anni", ok dei pm

I legali di Morgante: «Ci opporremo, per l'accusa non c'è nemmeno l'aggravante della premeditazione»

Sfregiò l'ex ragazzo con l'acido "Condanna a 5 anni", ok dei pm

Ha sfregiato l'ex con l'acido, il pm di Busto Arsizio accetta il patteggiamento a 5 anni. Un'inezia, rispetto ai 15 anni in abbreviato a Edson Tavares, l'uomo che gettò l'acido su Gessica Notaro o ai 20 anni per Luca Varani, l'uomo che ha sfregiato Lucia Annibali. Sanzioni sacrosante, visto che si tratta di una devastazione perenne dell'identità, tanto che nel nuovo Codice rosso gli è stata attribuita una nuova fattispecie di reato con pene fino 14 anni (aggravanti escluse).

Eppure stavolta sul banco degli imputati c'è una donna, Sara Del Mastro, che dopo pochi giorni di carcere si è già rifatta una vita. Mentre il suo ex Giuseppe Morgante, 30 anni, sfregiato con l'acido a Legnano, dovrà ancora sottoporsi a diverse operazioni. Eppure i pm all'udienza del 19 dicembre sono pronti ad accettare il patteggiamento. «Non se ne capisce la ragione - dice al Giornale Domenico Musicco, presidente dell'associazione Avisl e legale di Morgante - visti gli altri casi di stalking seguiti da aggressioni con l'acido». L'accusa non contesta nemmeno la premeditazione. «Eppure i fatti sono chiari», sottolinea il legale, che chiederà il rigetto del patteggiamento al gip e la riformulazione delle accuse, con la contestazione dell'aggravante, alla Procura. D'altra parte, l'acido, Sara lo aveva comperato tre giorni prima. I fatti si verificarono a maggio. Giuseppe lavorava in un supermercato. Nacque una storia con Sara, ma quando terminò la donna andò su tutte le furie: insulti su Facebook, minacce e qualcosa come 800 telefonate al giorno. Un classico caso di stalking. «Un giorno si presentò con un coltello da mio fratello, che aveva scambiato per me, e gli disse: Tu mi hai rovinato la vita, ti ammazzo». In quattro mesi il giovane si trovò 11 gomme dell'auto bucate. Denunciò tutto. Poi si rivolse alle Iene, che mostrarono le foto delle gomme, gli innumerevoli messaggi sul telefonino. E andarono da lei: la donna ammise tutto. Passò qualche giorno.

Fu lo stesso Giuseppe ad avere un'inquietante premonizione, registrando un video col telefonino, mentre Sara passava per l'ennesima volta sotto casa sua in auto: «Cazzo ci ha in testa? Non è che mi butta addosso l'acido?» Accadde esattamente questo. Oggi, con ustioni di terzo grado sul 10% del corpo (all'addome, al torace, al collo, alle mani e al volto) Giuseppe ha subito dieci operazioni in sei mesi: l'ultimo è un trapianto di carne, prelevata dalla gamba e applicata sul collo. Rischia di perdere un occhio. Non può lavorare per via delle terapie. Deve usare bagnoschiuma, creme, oli e colliri speciali che costano tantissimo e che lo Stato non passa.

Ha già cambiato due divaricatori per la bocca e ogni tre mesi deve prendere delle guaine da 2mila euro. Ecco perché Musicco è pronto a dare battaglia: «Non è stata nemmeno chiesta la perizia psichiatrica. La donna vive a due passi da Giuseppe e tra pochissimo potrebbe essere fuori».

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