Si rovescia un barchino: tre dispersi. La tragedia davanti agli eurodeputati

Sull'isola alcuni parlamentari Ue. La Guardia costiera salva 44 persone. Da inizio anno già 58.171 arrivi, più del doppio che nel 2022

Si rovescia un barchino: tre dispersi. La tragedia davanti agli eurodeputati
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Nel Mediterraneo si continua a morire mentre l'Italia non cessa di soccorrere e accogliere. E l'Ue sta a guardare. Sono almeno 3 i morti dispersi in mare a 40 miglia da Lampedusa nella notte tra martedì e ieri. Erano partiti in 47, fra cui 6 donne, a bordo di un barchino di 6 metri da Sfax, in Tunisia, alle 21 di lunedì dopo avere pagato 3mila dinari libici. Giunti non lontano dalla maggiore isola delle Pelagie pensavano di avercela fatta, soprattutto quando hanno visto avvicinarsi una motovedetta della guardia costiera per soccorrerli, ma la tragedia era in agguato. L'ennesima, visto che da inizio anno si stima che ci siano stati un migliaio di morti in mare. I migranti, vedendo i soccorritori, si sono spostati tutti da un lato, facendo così ribaltare il barchino, e sono caduti in acqua. Gli uomini della guardia costiera sono riusciti a metterne in salvo 44, tra cui una donna incinta, ma, stando alle testimonianze, mancherebbero all'appello 3 persone. Sono originari di Burkina Faso, Camerun, Gambia, Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Sudan e Algeria. Sono stati condotti a Lampedusa all'alba.

Proprio ieri qui c'erano in visita i deputati della Commissione Libertà civili del Parlamento europeo per verificare le condizioni della struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola che contava 620 ospiti, ovvero oltre 200 in più rispetto alla capienza massima. L'Unione europea, dunque, era ancora una volta a guardare, ma stavolta da vicino, apprendendo quasi in diretta dell'ennesima tragedia del mare.

Dall'hotspot ieri sono partiti 200 migranti sulla motonave Galaxy per raggiungere Porto Empedocle, e il giorno prima erano stati trasferiti in mille diretti a Porto Empedocle con traghetti di linea e a Reggio Calabria su nave Dattilo per poi venire dislocati nelle diverse strutture sparse per lo Stivale individuate dalle prefetture d'intesa con il Viminale. I 44 superstiti non sono gli unici sbarcati ieri a Lampedusa, ve ne sono arrivati altri 38, tra cui una donna. Viaggiavano su una barca in metallo di 6 metri lasciata alla deriva, non si esclude da una nave madre, e sono stati soccorsi dalla guardia costiera in area Sar italiana. Non solo Sicilia e Calabria, ma anche la Toscana, vista la decisione del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, di autorizzare gli sbarchi delle navi Ong in diversi porti italiani per non gravare solo su quelli, in particolare siciliani, già fortemente oberati dal flusso continuo di migranti in arrivo.

Quello di Livorno è stato indicato lo scorso 19 giugno dal numero uno del Viminale quale porto sicuro per far sbarcare i 117 migranti trasbordati giorni addietro sulla nave Open Arms della Ong spagnola dal loro barcone in acque internazionali al largo della Libia. Sono 61 uomini, 25 donne e 31 minori provenienti prevalentemente da Eritrea, Libia e Sudan. È il quinto sbarco autorizzato a Livorno nel giro di 6 mesi. E, in previsione di un aumento dei flussi migratori dall'Africa, in Toscana si cerca di ampliare la possibilità di accoglienza.

È la prefettura di Prato che, essendo in scadenza l'attuale contratto, ha pubblicato il nuovo bando, in cui cerca altri 195 posti, di cui 45 in singole unità abitative e 150 in una struttura collettiva.

Sono 58.171 i migranti giunti da inizio anno sulle nostre coste a fronte dei 24.808 dell'anno precedente e dei 19.226 del 2021. Intanto proseguono le ricerche dei dispersi del naufragio dello scorso 14 giugno al largo della Grecia.

È stata recuperata dalla guardia costiera greca l'82esima vittima, ma sul peschereccio c'erano oltre 700 persone e soltanto appena poco più di un centinaio sono state tratte in salvo. Si continuano a sentire i testimoni, che adesso mettono sul banco degli imputati le autorità greche.

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