«Prima il rumore, forte, di uno schianto. Poi all'improvviso ho sentito le urla». La scena che uno dei testimoni, Johnny Walsh, prima immagina e poi vede a un passo da casa sua, poco distante dalla Interstate 380, vicino all'uscita di Mount Pocono, in Pennsylvania, è l'orrore che non va via dagli occhi. Un camion falciato a metà da un autobus carico di passeggeri. Dalle lamiere urla di dolore e disperate richieste di aiuto. In italiano. Perché italiani sono tutti i passeggeri a bordo, 14 turisti che sognavano le cascate del Niagara, più la guida che li avrebbe condotti sul posto e l'autista. Tre sono morti sul colpo e fra loro c'è il conducente. Ma ci sono ancora almeno tredici feriti, due dei quali in condizioni critiche, tutti trasportati in tre diversi ospedali della zona, inizialmente privi di conoscenza.
Sono le dieci del mattino quando il pullman della Academy Bus noleggiato dall'agenzia di viaggi italiana «Viaggidea» - il nome compare sulla fiancata - parte da New York alle 7.30 diretto verso uno degli scenari più spettacolari d'America, le cascate a cavallo tra Stati Uniti e Canada. All'improvviso - ed è questa la dinamica più probabile dell'incidente - il bus viene travolto da un tir che viaggia in direzione contraria. Il camion avrebbe sbandato superando l'area verde che separa le due carreggiate, schiantadosi come un razzo impazzito sul pullman carico di turisti italiani. Lo scontro è violento. La parte frontale del bus viene completamente distrutta, anche se il mezzo dopo l'incidente è ancora nella direzione di marcia mentre il tir viene tranciato in due dalla collisione. «La gente è scesa dall'auto ed è corsa ad aiutare», raccontano i testimoni. Il traffico è stato fermato per almeno quattro ore in entrambe le direzioni lungo l'autostrada ma anche l'aeroporto regionale di Mount Pocono ha bloccato i voli per consentire il trasporto dei feriti nei vari ospedali anche con gli elicotteri. Nelle strutture, fanno sapere le autorità mediche, c'è bisogno di traduttori dall'italiano.
«L'autista era molto esperto con più di un decennio di guida alle spalle», spiega il portavoce della Academy Bus declinando le responsabilità della compagnia, che effettivamente sembrerebbe vittima dell'incidente quanto gli italiani uccisi nello scontro.
Proprio in quella zona, venticinque anni fa, Gloria Estefan, la cantante statunitense di origine cubana, era rimasta ferita con il marito e il figlio in un incidente che l'aveva costretta a interrompere il tour con la paura di non poter tornare a camminare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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