Politica

Sicilia, Ncd va in frantumi su Crocetta

L’ex presidente del Senato torna a sconfessare il leader Angelino Alfano: "I nostri elettori non ci capiscono". Il ministro però si difende: "Non potevamo votare con il M5S"

Sicilia, Ncd va in frantumi su Crocetta

Sembra sempre più insanabile la spaccatura interna a Ncd. E per di più in Sicilia, la roccaforte dei voti dei centristi, il luogo in cui da sempre gli alfaniani prendono più consensi. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, legate al salvataggio del governatore Rosario Crocetta proprio da parte dei centristi, che del resto sono con un piede in giunta (anche se per mesi hanno detto che no, in squadra non sarebbero mai entrati) è di nuovo scontro tra l’ex presidente del Senato Renato Schifani e il leader di Ncd e ministro dell’Interno Angelino Alfano. Quest’ultimo, a Palermo per la presentazione del suo libro, ha provato a giustificare il perché della decisione di salvare Crocetta dalla mozione di sfiducia, presentata da Forza Italia e appoggiata dai grillini: «La nostra posizione sul governo Crocetta - ha provato a sostenere Alfano - non è cambiata e non cambia. Non abbiamo unito i nostri voti a quelli dei Cinque Stelle che fanno iniziative strumentali. Noi con i Cinque Stelle non c’entriamo nulla». Ma a margine dello stesso incontro Schifani, capogruppo di Ap al Senato, ha ribadito: «Verifico che ci sono posizioni diversificate nel mio partito e questo mi dispiace. Io rimango dell'idea che se fossi stato deputato regionale avrei votato la sfiducia a Crocetta». Schifani invoca anche un chiarimento e lancia l’allarme: «Si faccia chiarezza - dice - su quel che sta accadendo in Sicilia, perché si rischia di essere male interpretati da una base parlamentare e da tanti elettori che sono rimasti perplessi dalla scelta di manifestare palesemente una fiducia ad un governo con cui ci si è misurati in maniera dialettica e che si è contrastato per le anomalie e le gravi responsabilità che si è assunto nel guidare la Sicilia in questi anni. Il voto di fiducia - sottolinea - parla da sé. Votare la fiducia ad un governo pone una posizione politica chiara: ovvero stare nel governo politicamente. Rispetto la posizione del ministro Alfano sulla vicenda, che è certamente autorevole.

Può capitare, ogni tanto, di avere punti di vista diversi nella logica di fare in modo che questo partito possa mantenere inalterata la propria identità e rispettare l'umore della base elettorale».

Commenti