"Silvio chiederà l'agenzia del farmaco a Milano"

Maroni rivela che il leader Fi affronterà il dossier Ema con la Cancelliera: "È informatissimo"

Roberto Maroni
Roberto Maroni

Milano - Un incontro durato un'ora e mezza, quello di martedì scorso ad Arcore tra Roberto Maroni e Silvio Berlusconi, durante il quale si è parlato di referendum ma anche di altro. Così non sorprende che il presidente della Regione Lombardia tiri fuori i ricordi a poco a poco. «Mi ha detto che incontrerà Angela Merkel per l'Ema (l'Agenzia europea del farmaco che lascerà Londra dopo la Brexit, ndr), era informatissimo sul dossier per la candidatura di Milano» il racconto di Maroni. E ancora, pizzicato sul fatto che l'eloquio di Berlusconi sia stato torrenziale: «Ho detto che ha parlato per un'ora e venti ma mi ha fatto molto piacere. L'ho trovato molto in forma. Questi incontri li faccio perché siamo amici, non ho nulla da chiedere e lui non ha nulla da chiedere».

Pubblici convenevoli durante un convegno sul referendum in un hotel di Milano con Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Alleanza popolare, in attesa del prossimo incontro pubblico, dopo quello di sabato scorso. Da parte di Maroni, un modo di chiedere il sostegno di Berlusconi sul referendum. L'affluenza inevitabilmente rafforzerà la trattativa con il governo che il presidente della Lombardia vorrebbe avviare sin da martedì (una seduta del consiglio è già in calendario), partendo dal 50 per cento del residuo fiscale da trattenere in Regione, che è una percentuale più bassa rispetto a quella delle Regioni a Statuto speciali, modello di riferimento di Maroni e della Lombardia.

A sostenere il referendum il capogruppo di Ap, Maurizio Lupi. «In Lombardia non serve il quorum come in Veneto. I lombardi sono dieci milioni. Non è importante la percentuale ma la massa di persone che andrà a votare. Mi auguro una bella e grande partecipazione al referendum. Mi aspetto una massa di sì e mi auguro che tanta gente vada a votare». E ancora: «In Lombardia come in Liguria e in altre parti abbiamo dimostrato che i risultati ci sono».

Quanto ai rapporti con il segretario della Lega, Matteo Salvini, su posizioni diverse sul tema, Maurizio Lupi mostra di non farci troppo caso: «Se vivessimo di preclusioni, non ci sarebbe nemmeno un rapporto tra Salvini e Berlusconi, perché ogni volta che

Berlusconi dice una cosa, Salvini dice l'opposto. Quando le forze responsabili si mettono insieme, si ottiene qualcosa. Con i 5 Stelle ci si va a schiantare». E infine: «Noi dovremo candidarci da soli a livello nazionale».

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