Quelle urla strazianti nel cuore della notte lo hanno salvato.
Carlo Giacone, 62 anni, sindaco di Giaveno, comune nel Torinese, ieri notte è stato aggredito a martellate mentre stava rientrando a casa da un uomo con il volto coperto. Ma ha iniziato a gridare, richiamando l'attenzione della compagna e di un vicino di casa, che sono scesi in strada e lo hanno soccorso tempestivamente. Un intervento che forse gli ha salvato la vita. Giacone è infatti ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Rivoli con diverse fratture craniche. Nonostante sia grave, è cosciente e non rischia la vita.
L'aggressore, invece, lo avrebbe voluto morto. Lo ha atteso di fronte al cortile di casa quando era da poco passata la mezzanotte e lo ha ripetutamente colpito con un oggetto contundente, probabilmente un martello, fuggendo subito dopo. In tutta la zona è scattata la caccia all'uomo. La stanza in cui il sindaco è ricoverato è piantonata dai carabinieri della compagnia di Rivoli, che insieme ai colleghi di Giaveno si occupano delle indagini. I militari non escludono alcuna pista e indagano a 360 gradi, anche se sembrano privilegiare quella di una vendetta personale, non legata a motivi politici. In passato, però, il primo cittadino aveva avuto contrasti con alcuni commercianti, per aver anticipato l'orario di chiusura dei negozi. I carabinieri hanno già acquisito le immagini delle telecamere presenti nella zona, che potrebbero fornire dettagli utili per arrivare all'aggressore.
«Non abbiamo nessuna idea del perché è successo questo, è stato choccante - ha detto il vicesindaco di Giaveno, il leghista Stefano Olocco -. Lavoriamo insieme praticamente sette giorni su sette e non ho mai avuto alcun sentore. Carlo non mi ha mai manifestato preoccupazioni di sorta. Del resto è una persona aperta al dialogo, al confronto, all'ascolto». Giacone, entrato in politica nelle file di Alleanza nazionale, era stato rieletto sindaco della cittadina di 16 mila abitanti della Val Sangone nel 2019 con il sostegno di tre liste civiche. Fino al 2004 si era occupato di creazione moda e vendita e distribuzione di abbigliamento. Il suo impegno politico risale al 1994, quando diventò consigliere comunale e assessore a sport e turismo. Dieci anni dopo divenne vicesindaco e nel 2014, per la prima volta, sindaco.
Molte le testimonianze di vicinanza al 62enne, a partire da quelle dei colleghi. «Quanto accaduto è un atto incommentabile, gravissimo e ignobile», secondo l'Uncem (Unione delle comunità montane). L'Anci Piemonte, invece, ha augurato solidarietà a Giacone, auspicando che «la giustizia faccia il suo corso individuando il responsabile di un'azione così efferata». Di «violenza sconvolgente» ha parlato invece la deputata M5s Chiara Appendino, ex sindaca metropolitana di Torino.
«Speriamo tutti che le condizioni del sindaco Giacone possano migliorare al più presto - è invece l'auspicio del presidente della Regione, Alberto Cirio - e ci stringiamo alla sua famiglia, con l'auspicio che i responsabili di questa violenta aggressione vengano assicurati al più presto alla giustizia».
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