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Il sindaco di Messina: "I migranti qui senza preavviso. E allora li metto nelle baracche come gli italiani..."

Cateno De Luca protesta per la mancata comunicazione: "Ho appreso dell’arrivo dei profughi dai giornali". E lancia una provocazione

Il sindaco di Messina: "I migranti qui senza preavviso. E allora li metto nelle baracche come gli italiani..."

"I migranti? Metto a disposizione le baracche, quelle dove attualmente vivono 10mila messinesi tra amianto, fogne a cielo aperto e sporcizia. Qualcuno mi accuserà di razzismo? Prima, però, dovrà spiegarmi perché in quelle strutture fatiscenti può viverci un italiano, ma un migrante no". La provocazione è di Cateno De Luca, sindaco di Messina dal giugno 2018.

Il primo cittadino, intervistato da Adnkronos, ha lanciato il suo personale Sos, in seguito all’arrivo – a sua insaputa – dei profughi soccorsi dalla nave Diciotti della Guardia Costiera italiana e rimasti in "quarantena" per dieci giorni attraccati al porto, finquando il Viminale ha dato il via libera allo sbarco.

E De Luca si è visto arrivare in città un pullman pieno di quegli immigrati in cerca di una nuova casa. Il tutto senza che – parole sue – "nessuno si sia degnato di chiamarmi per coinvolgermi in questa storia. Non sono stato investito della questione". Insomma, il sindaco di Messina non è stato avvisato dell’arrivo degli ospiti presso l’hotspot cittadino.

"Io ho 10mila persone nelle baracche da 110 anni, 2.500 nuclei familiari che vivono tra i topi, sotto l'amianto, senza rete fognaria. Queste baracche sono lì dal terremoto del 1908, ecco perché dico che Messina era la città meno adatto in cui fare l'hotspot, per questa sua specificità, unica in Italia, che forse il Paese non conosce" aggiunge ancora il primo cittadino, che infine plaude – seppur con riserva – all’operato del ministro dell’Interno Matteo Salvini: "Al di là del fatto che su tante cose la pensiamo in maniera diversa, ha fatto bene.

Badiamo bene, non per la vicenda in sé, perché quando si deve porre un tema in termini forti è ovvio che il fatto specifico rischia di essere 'sacrificato', ma perché c'è un tema di fondo che è lo stesso che pongo io a Messina".

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