A sinistra c'è chi guarda a Macron per rottamare il Pd

Secondo Sandro Gozi una nuova forza politica deve guardare al modello Macron, puntando a quel 48% di elettori italiani che non hanno votato per i partiti lepenisti e pentastellati

A sinistra c'è chi guarda a Macron per rottamare il Pd

C'è qualcuno, nel Pd, che è convinto che sia necessario superare il partito, puntando a qualcosa di diverso. Uno di questi è Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli affari europei. Al quotidiano il Foglio dice chiaro è tondo che il Pd ormai è un partito "insufficiente", prova ne è il 18% ottenuto alle elezioni del quattro marzo. Ma come fare per riprendere slancio e tornare a essere protagonisti nell'agone politico? Per Gozi è alla Francia che bisogna guardare, ma non alla vecchia sinistra socialista, ormai in crisi profonda. La nuova frontiera è rappresentata da Macron. Gozi ne parlerà domenica in un convegno, a Roma, intitolato "Democratici e liberali per un nuovo riformismo europeo nella stagione della contraddizione populista".

"A Parigi c’è grande delusione - rivela Gozi - ma anche ovviamente rispetto, per le nostre vicende. Speravano in un risultato migliore del Pd e nel mantenimento della leadership di Renzi. Speravano che gli italiani non dessero la maggioranza assoluta ai lepenisti – quale è Matteo Salvini, che lo rivendica – e ai qualunquisti pentastellati, le cui opinioni su tutto, anche sull’Europa, cambiano a seconda del fuso orario e della parte dell’Europa in cui si trovano. Dicono ‘Viva la City’ a Londra, ‘viva il Parlamento europeo’ a Strasburgo, ‘usciamo dall’euro’ a Pomigliano d’Arco".

L'idea di Gozi non è quella di rifondare il Pd, ma creare qualcosa di diverso. "Gli italiani ci hanno detto che non arriva neanche al 20%. Quindi possiamo pensare di cambiarlo guardando al passato e dicendo che bisogna essere più di sinistra; così però non consideriamo che alla nostra sinistra hanno fatto fatica ad arrivare al 3%. Oppure possiamo dire di ripartire dai seimila circoli; ora, io ho rispetto dei circoli, ma il punto è che bisognava coltivarli in questi anni, evitando che chiudessero".

Ma a quale potenziale elettorato vorrebbe puntare questo nuovo partito "macronista" italiano? Secondo Gozi "c’è un 48% di italiani che non hanno acquistato da questi spacciatori di paure, insicurezza e demagogia (lepenisti e pentastellati, ndr). Per me il Pd o il rilancio del progressismo italiano – quindi oltre il Pd – dovrebbero rivolgersi a questo 48 per cento". Per rilanciare il Pd, prosegue Gozi, "dobbiamo essere radicalmente alternativi alle proposte irrealizzabili dei lepenisti e dei pentastellati. Per questo credo che il Pd debba assolutamente stare all’opposizione e non capisco perché dovrebbe permettere la nascita di un governo per attuare cose irrealizzabili e sbagliate per l’Italia, che noi abbiamo contrastato con forza in campagna elettorale. Questo sarebbe un atteggiamento irresponsabile".

E pensa di rivolgersi anche al bacino di centrodestra: "Ci sono tanti elettori di centrodestra che non vogliono cadere sotto quell'egemonia. Sono moderati, europeisti.

Credo che il filo rosso dell’europeismo, dell’Europa sovrana contro il sovranismo italico, le riforme e la lotta contro la disuguaglianza siano cose importanti". L'obiettivo, ricorda l'esponente del Pd, è una "En Marche europea, una nuova alleanza tra tutti gli europeisti riformatori è indispensabile. E il Pd dovrebbe esserne protagonista".

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