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"Con sinistra o grillini sarebbe una catastrofe"

Il leader della Destra rivendica la scelta di Marchini: "Altrimenti la città corre seri rischi"

"Con sinistra o grillini sarebbe una catastrofe"

Roma Il gusto per la battuta Francesco Storace non l'ha perso. Nemmeno ora che, lasciata la corsa al Campidoglio per appoggiare Alfio Marchini, è al centro di schermaglie quotidiane con i «cugini» di Fdi, fermi sulla candidatura di Giorgia Meloni, con buona pace dell'unità del centrodestra. «Se permettete - esordisce il leader de La Destra - stavolta il voto utile lo rivendico io. Anche perché Roma corre davvero dei rischi».

Chiunque vinca?

«Mi riferisco a Giachetti e alla Raggi. Se vince la sinistra, visto l'autogol di Fassina, c'è il pericolo che si ricrei l'asse Pd-Sel, che si rivelerebbe catastrofico per la città. Se la spuntano i grillini sarà l'inizio di un'avventura che nessuno può immaginare come finirà. Io dico che è meglio una soluzione che ha il crisma del civismo e dell'amministrazione locale, per puntare le carte con convinzione su chi può vincere».

Ma l'unità del centrodestra, a Roma, è rimasta un miraggio.

«Ci sono partiti - come noi e come Fi con Bertolaso - che hanno rinunciato al proprio candidato per convergere sullo stesso nome. Fuori c'è rimasta solo Giorgia Meloni che, stando a quanto dichiarano Matteoli e Gasparri, ha scelto di correre per il Campidoglio come conseguenza della mia discesa in campo».

E ha scelto di continuare nonostante il suo «passo indietro».

«È stata lei a non volere l'appoggio della nostra lista, arrivando a cacciare dal partito quanti chiedevano di ragionare su un sostegno alla mia candidatura. Quanto a Marchini, a differenza del sottoscritto il suo nome era tra i sette sulla scheda del referendum interno di Fdi per la scelta del candidato sindaco».

Ma l'ha appoggiato lei.

«Per tre mesi ho perso la voce per lanciare appelli all'unità del centrodestra. Una volta che ci si è aggregati sul nome di Marchini, che mi ha chiamato per chiedere di appoggiarlo con la nostra lista, e che ha sottoscritto il nostro decalogo di proposte per Roma, come potevo non convergere pure io? Tornando a Fdi, mi chiedo quanto gli convenga questa continua vis polemica contro di noi. Ricordo che c'era pluralità nel Msi, che aveva 3 milioni di elettori, e c'erano correnti in An, che prendeva 6 milioni di voti: Fdi non rappresenta l'intero mondo della destra. Ma se mi lasciano in pace e non dicono bugie su di me, prometto di smetterla di dire la verità su di loro».

Un bel segnale di pace...

«Mi limito a rispondere. E invito al rispetto per una storia comune. Semmai attacchino Giachetti, o la Raggi. Tanto al ballottaggio ci dovremo ritrovare, no? Spero che quando la Meloni ha detto che avrebbe votato Raggi al secondo turno sia stato solo un infortunio».

E in un eventuale ballottaggio tra Raggi e Meloni, Storace chi voterebbe?

«Che domande. Meloni, non c'è dubbio».

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