Slitta la soluzione del sudoku dei sottosegretari

In squadra i leghisti Molteni, Candiani e Siri; per i grillini in pole Castelli e Buffagni

Slitta la soluzione del sudoku dei sottosegretari

Roma - I tempi per la definizione della squadra di sottogoverno, ovvero viceministri e sottosegretari, si allungano. Salvo sorprese la stretta finale dovrebbe avvenire tra martedì e mercoledì prossimi quando Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini si siederanno attorno a un tavolo per definire la rosa. Se si troverà un accordo, un Consiglio dei ministri ad hoc potrebbe essere convocato per chiudere la questione. A quel punto si potrà procedere alla definizione delle Commissioni parlamentari.

Per quanto riguarda le competenze più delicate quella ai Servizi segreti dovrebbe rimanere al premier Conte. Gian Marco Centinaio, invece, ha fatto sapere che non verrà creato un ministero per il Turismo perché «l'obiettivo è creare un ministero con portafoglio. Oggi sarebbe senza, per cui sarebbe inutile. Io che mi occupo di turismo da anni preferisco tenerlo all'interno dell'agricoltura e sono tutti d'accordo su questa scelta». Inoltre come segretario generale di palazzo Chigi dovrebbe andare Giuseppe Busia, attualmente segretario generale del Garante della Privacy.

Per quanto riguarda il Viminale, Salvini annuncia che il capo di gabinetto sarà il prefetto di Bologna, Matteo Piantedosi. Tra i nomi che circolano come sottosegretari ci sono Nicola Molteni, Stefano Candiani, Gianni Tonelli, Tony Iwobi (con delega ai flussi migratori) e la pentastellata Fabiana Dadone. Agli Esteri i nomi ricorrenti sono quelli di Manlio Di Stefano ed Emanuela del Re, ma potrebbe esserci anche Ricardo Antonio Merlo, presidente del Maie (Movimento associativo italiani all'estero) e iscritto al gruppo misto. Per il dicastero dell'Economia ci sono molti nomi in corsa, come Armando Siri, Alberto Bagnai, Claudio Borghi, Laura Castelli e Stefano Buffagni. Per lo Sviluppo Economico si fanno i nomi di Nunzia Catalfo al Lavoro e del leghista ligure Edoardo Rixi. Per le Comunicazioni Siri oppure il direttore de ilpopulista.it Alessandro Morelli. Per il ministero della Famiglia circola il nome di Jacopo Marzetti, attualmente garante per l'Infanzia e l'Adolescenza nel Lazio. Per le Infrastrutture Andrea Cioffi, Mauro Coltorti (in pole come ministro fino a poco prima dell'ufficializzazione), Guido Bonomelli e Christian Solinas. Per i Beni Culturali in corsa ci sono Michela Montevecchi e l'ex direttore de Il Centro, Primo Di Nicola. All'Istruzione Gianluca Vacca, Marta Grande e Mario Pittoni. All'Agricoltura il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia. All'Ambiente dovrebbe esserci invece la leghista Lucia Borgonzoni, già candidata sindaco a Bologna.

Nella squadra, sempre per il Carroccio, dovrebbero trovare posto anche Raffaele Volpi, che ha lavorato all'operazione «Noi con Salvini» al Sud (e forse potrebbe andare proprio nel ministero ad hoc guidato da Barbara Lezzi) e Barbara Saltamartini.

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