Il social, lo chic, la marmotta nel mondo ci si sveglia così

«Benvenuti nell'era dell'anti-innocenza: nessuno fa colazione da Tiffany e nessuno ha storie da ricordare. Facciamo colazione alle sette e abbiamo storie che cerchiamo di dimenticare il più in fretta possibile». Forse aveva ragione lei: la «Carrie» di Sex and the City. O forse, il suo punto di vista era troppo indurito dalla routine frenetica di New York. Sì, perché ognuno ha il suo, di punto di vista, dopo che, di primo mattino, si stropiccia gli occhi e li spalanca sulla latitudine del mondo in cui si trova. Può giurarlo lo staff di Ikea, che ha redatto uno studio sulle abitudini del mattino di città come Berlino, Londra, Mosca, Mumbai, New York, Parigi, Shangai e Stoccolma.
Lo studio, che ha esaminato più di 8mila persone sparse tra i quattro continenti, di età compresa tra i sedici e i sessant'anni, ha messo a nudo gli investimenti economici, le preferenze sulla colazione, la scelta di leggere o meno il giornale; ciascuno saluta la giornata in modo diverso, anche perché, forse, da quella giornata, si aspetta qualcosa di unico.

Ma un profilo, un barlume di identità nazionale, si racimola anche in queste piccole cose: all'apparenza semplici o superflue, e che invece molto dicono delle nostre psicologie culturali e di ciò che ci è stato insegnato.

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