Soluzione in Veneto, Tosi frena Verso i poteri a Zaia sulle alleanze

Soluzione in Veneto, Tosi frena Verso i poteri a Zaia sulle alleanze

RomaSono diversi i nodi che dovrà sciogliere il Consiglio Federale leghista in programma oggi in via Bellerio. Tra i punti all'ordine del giorno, oltre all'analisi dell'esito della manifestazione di sabato a Roma, la questione delle alleanze in vista delle Regionali in Veneto. La riunione si annuncia decisiva visto il braccio di ferro in corso tra la posizione del governatore uscente Luca Zaia, che appoggiato dal leader Matteo Salvini vuole una lista Lega-Zaia, e quella del sindaco di Verona Flavio Tosi, determinato a chiedere l'applicazione del suo modello di successo targato Verona, un insieme di civiche a sostegno del candidato presidente.

Il vertice di oggi sarà fondamentale per verificare la possibilità di rinsaldare la frattura tra Zaia e Tosi, querelle che nei giorni scorsi è sfociata in una richiesta di commissariamento o espulsione del sindaco di Verona, a capo della Liga veneta da due anni e mezzo, reo di aver disatteso la linea di Salvini sulle alleanze in Veneto. Ma l'ipotesi di una rottura definitiva viene allontanata dallo stesso Tosi: «Se c'è rispetto dello statuto e delle regole interne domani (oggi, ndr ) al Federale non succederà alcunché». Per il sindaco di Verona il tema dello scontro non è affatto la candidatura di Zaia, mai messa in discussione, «ma dire che le liste della Liga veneta e le alleanze in Veneto si decidono a Milano». «Sin dai tempi di Bossi - continua Tosi - per prassi consolidata, va rispettata l'autonomia delle regioni competenti per fare liste ed alleanze». Ma tra le seconde linee del Carroccio, a poche ore dal consiglio nazionale, è spuntata l'ipotesi della nomina di un commissario che gestisca la fase delle elezioni regionali, non un vero e proprio commissariamento di Tosi come vorrebbero i «falchi» fedeli a Zaia, ma una terza persona espressione del segretario federale che accompagni il presidente veneto verso la sua rielezione. Tosi è categorico, sopra la Liga veneta non si passa, altrimenti convocherà il Consiglio nazionale. E polemizza a distanza con Salvini: «Dire sì a Fi e no a Ncd è strumentale. Ncd è al governo con Renzi, e non ci dovrebbe stare, ma anche Berlusconi era abbastanza al governo fino a ieri». Per Tosi guardare troppo a destra è un errore. «Se crei uno schema che va dalla destra all'estrema destra - dice - regali il Paese a Renzi per 20 anni». Bisognerebbe invece guardare al centro: «Se tu pensi di battere Renzi dicendo “il centrosinistra e tutto il centro va con Renzi e noi facciamo la destra” vuol dire farlo vincere. Se invece metti assieme Passera, Alfano, Berlusconi, Fitto, la Lega, l'area popolare e liberale che è ampia e oggi non è rappresentata da nessuno, l'elettorato classico del centrodestra, allora puoi battere Renzi».

Nessuno apparentemente vuole lo strappo.

Alla fine oggi Salvini potrebbe uscire dall' impasse lasciando che sia Zaia a fare le liste (così da risolvere anche il nodo delle alleanze con Forza Italia e Ncd che il governatore uscente vorrebbe confermare). Ipotesi che sembra accreditata dalle sue stesse parole: «Non faccio la guerra con nessuno - dice parlando di Tosi - ma il governatore deve avere l'ultima parola su tutto quello che riguarda il Veneto».

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