«Una cosa deve essere chiara: non c'è posto per gli incivili nella mia città». Ulalà, macché caratterino signora sindaca Raggi; ok sugli «incivili», ma come la mettiamo con le buche? Per quelle, nella «sua» città, c'è sempre posto? Un po' come a Napoli, dove il rosso del semaforo, più che un divieto, è un consiglio. Si scherza. Intanto, si fa appassionante, a Roma, il tema della sosta selvaggia in doppia fila. Da oggi tolleranza zero nella Capitale per gli automobilisti incivili e «doppiofilisti». Rischieranno, quasi, la galera. Beh, non esageriamo: limitiamoci a una denuncia per interruzione di pubblico servizio. La procura di Roma sembra fare sul serio: sono infatti una decina le persone finite a giudizio. Tutto grazie alle indagini partite mesi con le quotidiane segnalazioni da parte degli autisti dell'azienda del trasporto pubblico (Atac), esasperati dalle auto in sosta selvaggia che bloccano tram e autobus (almeno quelli che non vanno a fuoco con l'«autocombustione»).
Ogni settimana nell'ufficio del procuratore aggiunto Paolo Ielo (passato da Mani Pulite ad Auto Sporche) arrivano centinaia di segnalazioni. Se il proprietario dell'auto sposta il mezzo entro mezz'ora, o esistono percorsi alternativi per il mezzo pubblico, l'esposto viene archiviato. In caso contrario il guidatore incivile rischia la citazione diretta a giudizio con l'accusa di interruzione di pubblico servizio, articolo 331 del codice penale, che prevede una pena dai sei mesi a un anno di detenzione. Una decina di persone sono già finite a processo mentre continuano le indagini contro il «mal parcheggio» che spesso blocca servizi fondamentali per i cittadini.
«Chi parcheggia in doppia fila creando ingorghi sulle strade e bloccando la circolazione di bus e tram ora rischia l'accusa per interruzione di pubblico servizio», ha scritto in un post sulla sua pagina Facebook il sindaco di Roma, Virginia Raggi, «Ringrazio la Procura di Roma - aggiunge la prima cittadina pentastellata -. Questi comportamenti sono intollerabili.
Stiamo cercando di combattere il fenomeno della sosta selvaggia da quando ci siamo insediati. Ma non ci arrendiamo. Anzi andiamo avanti con ancor più determinazione». E, si sa, quando Raggi promette qualcosa, la mantiene. O no? NMat
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