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Spadafora alle Pari Opportunità. Ecco l'anima "gay friendly"

Vincenzo Spadafora è il nuovo sottosegretario alle Pari Opportunità. In passato si è detto favorevole all'apertura di un dibattito per le adozioni gay. C'è compatibilità con le posizioni del ministro Fontana? Per qualcuno, l'ex presidente Unicef Italia è "l'anima gay friendly del movimento"

Spadafora alle Pari Opportunità. Ecco l'anima "gay friendly"

Vincenzo Spadafora è il nuovo sottosegretario alle Pari Opportunità. Ci si aspettava che "il braccio destro" di Luigi Di Maio finisse a capo di un ministero. Non è andata così.

L'ex garante per l'Infanzia e l'Adolescenza potrà comunque dire la sua operando attraverso una delega ritenuta centrale in materia di diritti civili. Qualche problema potrebbe sorgere per l'incompatibilità con le posizioni del ministro Lorenzo Fontana, finito al centro della bufera mediatica per aver detto che "le famiglie arcobaleno non esistono". Almeno rispetto a quanto previsto dalla legge italiana. Ma le questione bioetiche, si sa, non fanno parte del "contratto".

Sì perché Spadafora, stando a quanto si legge sul web in queste ore, è favorevole alle adozioni per le coppie omosessuali. Opinione che era già stata segnalata in precedenza. In questo articolo de Linkiesta, per esempio, veniva specificato come, colui che poi sarebbe divenuto sottosegretario del governo gialloverde, "si era invece espresso anche a favore delle adozioni da parte di coppie omogenitoriali". Ma non solo.

Nello stesso pezzo a firma di Lidia Baratta, Spadafora veniva definito "anima gay friendly del movimento". L'ex capo segreteria di Francesco Rutelli ai tempi del ministero ai Beni Culturali, si sarebbe espresso favorevolmente rispetto all'apertura di un dibattito sul tema delle adozioni per i gay proprio era mentre garante per l'Infanzia e l'Adolescenza. Affermazioni che avevano suscitato una certa contrarietà, da parte di alcuni, a livello giornalistico.

"E’ ormai giunto il momento - aveva dichiarato Spadafora - che nel nostro Paese si apra un dibattito in tema di diritti civili e quindi anche un confronto sulle adozioni alle coppie omosessuali". Difficile, alle condizioni politiche attuali, immaginare che l'apertura di una dialettica di questo tipo lasci indifferente la Lega, formazione da sempre contraria a questo genere di provvedimenti legislativi. Per Gay.it, Spadafora avrà il compito di "bilanciare l'esecutivo sulla questione dei diritti Lgbt".

La domanda rimane sempre la stessa: come farà l'esecutivo guidato dal professor Giuseppe Conte a non prendere una posizione unanime sulla questione in oggetto? Vero è che quanto contenuto nel contratto di governo non sfiora in alcun modo le tematiche Lgbt, ma è anche vero che questi sono argomenti ritenuti centrali da buona parte dell'opinione pubblica del belpaese.

In Europa c'è chi decide di intervenire legiferando in modo estensivo e chi in modo restrittivo o di non intervenire. Spagna e Ungheria sono due nazioni esemplificative.

Da che parte starà il governo? Rispondere "nessuna" potrebbe non bastare.

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