Sparò al giornalista, la pena è minima

Dieci mesi al mancato assassino di Can Dundar, primo critico di Erdogan

Sparò al giornalista, la pena è minima

Giustizia è fatta per Can Dundar, l'ex direttore del quotidiano turco Cumhuriyet che nel maggio 2016 scampò a un tentativo di assassinio: ma alla Erdogan, naturalmente. Murat Sahin, l'uomo che lo attaccò con una pistola, è stato condannato a una pena mitissima: dieci mesi di carcere e una multa di 800 euro.

La Corte di Istanbul ha stabilito che non ci sia stato un reale pericolo per Dundar - che nel frattempo è fuggito in Germania dove tuttora risiede - né che la minaccia alla sua vita sia stata reale. Inoltre i due complici del mancato assassino sono stati assolti.

La reazione di Dundar è stata rabbiosa. «Era necessario che venissi ucciso? - ha chiesto ironicamente - Questa sentenza è una medaglia conferita a chi attacca i giornalisti in Turchia, come se gli dicessero non desistete, lo Stato è dalla vostra parte».

L'attentato alla vita del direttore del più antico quotidiano turco in circolazione, uno dei più critici nei confronti del «Sultano» Erdogan, avvenne il 6 maggio 2016 poco distante dal Palazzo di Giustizia di Istanbul, dove Dundar attendeva la sentenza di un processo per rivelazione di segreti di Stato. «Quell'uomo - raccontò poi lo stesso giornalista - venne verso di me e io capii subito che voleva attaccarmi». Sahin gridò «Traditore!» e sparò due colpi contro Dundar, che si salvò anche grazie al coraggioso intervento di sua moglie Dilek.

Dundar, nel frattempo condannato a 5 anni e dieci mesi di carcere, è diventato il simbolo del giornalismo di opposizione turco costretto all'esilio. Quando la settimana scorsa Erdogan si è recato a Berlino in visita ufficiale, ha portato con sé una lista di 69 persone di cui chiedeva l'estradizione in Turchia e tra queste c'era Dundar.

Ma il governo tedesco, che con Ankara ha aperto un duro contenzioso sulla detenzione di alcuni cittadini tedeschi in Turchia, aveva riservato all'ex direttore di Cumhuriyet tutt'altro trattamento: era tra i giornalisti accreditati alla conferenza stampa dell'incontro tra Erdogan e il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, con diritto di rivolgere una domanda. Erdogan si infuriò e pretese l'esclusione di Dundar, che preferì farsi da parte «per non dare a Erdogan (che aveva minacciato di disertare l'incontro con la stampa, n.d.a.) la scusa per evitare domande scomode».

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