Cronache

Spara e uccide il rapinatore I pm: "È omicidio volontario"

Il ristoratore aveva sorpreso la banda nel suo locale Il procuratore: «Atto di garanzia, il reato è del ladro»

Spara e uccide il rapinatore I pm: "È omicidio volontario"

Sorprende una banda di ladri nel suo ristorante-tabaccheria arrivati per rubare sigarette, scende dalla sua abitazione sopra il locale con un fucile per cercare di difendere la sua famiglia, ha una colluttazione con i ladri che cercano di strappargli l'arma e parte un colpo che ammazza uno dei malviventi. Siamo a Gugnano di Casaletto Lodigiano, l'altro ieri notte all'Osteria dei Amis e ora, indagato per omicidio volontario, è Mario Cattaneo, storico gestore della tabaccheria che da poco ha passato la gestione del locale al figlio. Sono appena passate le 3.40 quando, improvvisamente, la sirena legata all'allarme del ristorante si mette a suonare. Qualche minuto dopo, la calma della notte in campagna viene di nuovo rotta con il rumore di una saracinesca alzata. È quella del retro del ristorante. Da qui in poi la situazione precipita.

Questa la ricostruzione stando ai testimoni sentiti, nell'ambito delle indagini coordinate dal pm Laura Siani. Da qui in poi il fuggi fuggi, i quattro ladri scappano. Cattaneo si rende conto del fatto che uno di loro è stato colpito. E uno dei malviventi sarà ritrovato morto poco più in là, davanti al cimitero di Gugnano, stroncato da un'emorragia interna dopo aver scavalcato nella fuga anche due cancelli. La dinamica dei fatti ha un supertestimone. Si chiama Pietro Colombi, ha 67 anni, e quando sente la sirena della tabaccheria è sveglio. Dopo la sirena che suona sentirà anche chiarissimo il colpo di fucile. È così che si alza immediatamente dal letto, apre le persiane della sala e guarda in giardino. Vede Cattaneo stravolto, dolorante, con ancora in mano il fucile. Dopo i fatti, da casa Cattaneo viene chiamata l'ambulanza che arriverà per caricare il tabaccaio e portarlo al pronto soccorso dell'ospedale di Lodi per lesioni alla mano sinistra e alla gamba destra.

Chi sono i malviventi non si sa. Le impronte non sono in banca dati. Uno di loro ha chiamato il 118 per far soccorrere il complice ferito. Proprio dalla registrazione della telefonata si è potuto evincere che si tratta di persone dell'Est. Si sa, invece, con certezza che a Bascapè, nel Pavese, a 2 chilometri di distanza da Gugnano, giusto qualche minuto prima dell'assalto alla tabaccheria, una banda avrebbe messo a segno un colpo con caratteristiche molto simili. E ora gli inquirenti cercano di dare una svolta al caso proprio partendo dalle impronte digitali raccolte in questa casa, ipotizzando che si tratti della stessa banda.

Intanto politici e cittadini si «schierano» dalla parte di Mario. L'amico d'infanzia Angelo Ungherini sottolinea: «Mario è attaccatissimo alla famiglia e ha sempre amato anche fare pranzi di beneficenza». Il sindaco di Casaletto Lodigiano Giorgio Marazzina ha voluto aggiungere: «Ha sbagliato chi è entrato. Mario è un genitore e nonno attento, di quelli premurosi. Una persona che ha sempre amato, semplicemente, protegge la sua famiglia. Questo ha fatto. Niente di più. A Mario Cattaneo e ai suoi familiari diamo loro la nostra piena solidarietà e la vicinanza di tutta la nostra gente». L'autopsia sul ladro si terrà lunedì. Ieri sera il procuratore capo della Repubblica di Lodi ha sottolineato: «L'imputazione per omicidio è un atto a garanzia del tabaccaio, sarà facilmente derubricato. Perché potesse essere interrogato con il proprio legale e potesse partecipare all'accertamento irripetibile dell'autopsia. Anche i ladri erano armati.

Abbiamo, infatti, trovato a terra un piede di porco che può senz'altro essere utilizzato anche come arma».

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