Gli sprechi di Vendola fanno ricca Ryanair

Così Emiliano ha provato a stoppare gli sprechi dell'ex governatore

Gli sprechi di Vendola fanno ricca Ryanair

La replica di Aeroporti di Puglia

“Sto aspettando di studiare le carte” esordisce il governatore della Puglia, Michele Emiliano sulla questione di RyanAir. Ma il “pasticcio” Ryanair e le scelte del governatore di fatto sconfessano scelte “strategiche” fatte dal suo predecessore Nichi Vendola. Le “carte”, però, non sono chiare, neanche alla Procura di Bari che ha aperto non una, bensì due indagini. La convenzione tra Aeroporti di Puglia e la compagnia aerea RyanAir prevedeva un contributo per la pubblicità sul sito web del gruppo irlandese e uno sconto del 50 per cento sui costi di handling (i servizi a terra) per un totale di circa 12 milioni di euro all’anno. In cambio, la compagnia avrebbe garantito 33 rotte (20 da Bari e 13 da Brindisi) ed oltre 3 milioni di passeggeri l’anno: più del 50 per cento del traffico totale tra Bari e Brindisi. Secondo la convenzione, però, Aeroporti di Puglia (che dipende dalla Regione) avrebbe dovuto erogare 13.8 milioni di euro per il primo periodo appena trascorso: dall'1 Novembre 2014 al 31 Dicembre 2015. Il presidente della Regione Puglia Emiliano sembrava avesse inizialmente fermato l’accordo per veder chiaro sulla vicenda delle procedure di finanziamento dei voli low cost, ma AdP ha fatto sapere di aver già effettuato il pagamento della prima tranche del contratto garantendo il rispetto del regolamento. La giunta Vendola aveva dato il via all’accordo per un periodo che va dall’1 novembre 2014 al 30 ottobre 2019 (diviso in due fasi, la prima con scadenza 31 dicembre 2015 appunto). “Non abbiamo preso ancora nessuna decisione se non quella di ricontrollare tutto l’iter di questa vicenda che proviene dalla precedente amministrazione quindi in giunta non abbiamo ratificato la convenzione tra Regione Puglia e Aeroporti di Puglia, perché questo riguardava la delibera, e abbiamo rimesso la questione al consiglio regionale che potrà condividere anche l’istruttoria che nel frattempo stiamo facendo. Sapevo che c’era un’indagine in corso, quindi sono stato particolarmente cauto sulla vicenda”, ha dichiarato Emiliano. Di pari passo, la Procura di Bari, sta portando avanti due inchieste.

La prima risale al 2009 quando erano stati concessi finanziamenti europei per 30 milioni di euro alla compagnia irlandese. Contributi che non era possibile dare direttamente, altrimenti sarebbero stati aiuti di Stato e l’Ue avrebbe potuto chiedere la restituzione. Per questo, secondo le indagini, era stata trovata la scappatoia. Il denaro sarebbe stato fatto transitare dalla società pubblicitaria di Ryanair che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto inserire dei banner pubblicitari all’interno del sito Internet della compagnia. In realtà, quei soldi sarebbero serviti a convincere Ryanair a portare l’hub a Bari. E, soprattutto, a pagare le altissime tasse aeroportuali allo scalo pugliese. Operazione ritenuta illecita. Inoltre, il contratto è stato rinnovato a ottobre del 2014, dopo il via libera dell’Enac (Ente Nazionale di Aviazione Civile). Ma il bando pubblicato dagli aeroporti per cercare altri vettori interessati all’affare è del 15 aprile 2015 e RyanAir aveva già incassato il denaro da mesi. Secondo i magistrati si configurerebbe un illecito. Sul contratto sottoscritto da Aeroporti di Puglia con RyanAir, grazie ai finanziamenti della Regione, è stata aperta la nuova inchiesta. Quali siano l’esiti della vicenda, il rischio è quello di mettere in serie difficoltà il movimento turistico creando non pochi contraccolpi per i trasporti pugliesi e gli operatori turistici. Soprattutto nel Salento, infatti (sull’aeroporto di Brindisi), RyanAir porta circa 1,2 milioni di passeggeri, quasi il 60% dei 2,2 milioni di passeggeri totali dello scalo pugliese.

A tranquillizzare tutti, però, il tweet di Michele Emiliano nei giorni scorsi: "Nessun blocco voli RyanAir (...)”. I tweet volano, gli aerei, per adesso, pure. Il futuro, però, è incerto. E resta quella sconfessione clamorosa delle scelte di Nichi da parte di “Michi”.

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