La stampa estera si ricrede: la Raggi colleziona solo flop

Dalla Francia all'Inghilterra, coro di accuse al sindaco E i pentastellati per rimediare vogliono tradurre il blog

La stampa estera si ricrede: la Raggi colleziona solo flop

«La sindaca che ti serve» portava le pizze al tavolo. In quel locale del quartiere Talenti, quella sera del maggio 2016, indossava una maglietta bianca e il grembiule. Stravolta da una giornata fitta d'impegni elettorali, dopo aver servito Margherite e Capricciose si concedeva alla sua prima intervista al Financial Times. Prima e ultima. Parlava un perfetto inglese, ma i due corrispondenti Davide Ghiglione e James Politi si rivolsero a lei in italiano. Aveva le mani un po' sudate, ma non per le pizze servite. L'ansia era per le domande da schivare: «Sull'euro? Prima dovrei prepararmi. Questa città ora ha altre priorità». Le solite del Movimento, la «legalità» su tutte. La cittadina Raggi allora era quasi ossequiosa, mica quella «iena» vista in seguito, quando «i soliti giornalisti italiani» le chiedevano spiegazioni della sua duplice iscrizione nel registro degli indagati. Nove mesi dopo pure i giornalisti stranieri sono diventati i soliti, hanno mollato tutti la prima sindaca donna di Roma.

Ieri è arrivato l'ultimo attacco, dal francese Express. Che scrive: «La nuova sindaca accumula gli insuccessi. Al punto di mettere in pericolo il suo partito». Come al solito i vertici e la base grillina hanno fatto finta di fregarsene. Però la verità è un po' diversa, e infatti l'esercito dei social si è messo subito in marcia. Scovando un errore fatto dal settimanale francese, che per illustrare l'articolo usa la foto di piazza di Spagna appena devastata dagli ultrà olandesi del Feyenoord. L'immagine è del 2015, l'errore c'è. Però non cambia l'equilibrio dell'analisi dell'Express. Lo sanno anche Grillo e i suoi, che stanno progettando un'altra contromossa. «Le blog des étoiles»: per una volta l'idea buona pare sia venuta ai grillini di Milano, solitamente non troppo apprezzati dal leader-comico. Però questa è buona, «il blog delle stelle» in lingua francese verrà proposto già in settimana a Davide Casaleggio, probabilmente coinvolgerà anche la piattaforma Rousseau. Ora, visto che sono partiti bene, è possibile che «i milanesi» si spingano a suggerire una versione in spagnolo (per replicare a El Pais) e una ovviamente in inglese: perché per il Wall Street Journal la sindaca «ha portato il caos e la paralisi» e l'Economist ha paragonato Raggi alla collega torinese Chiara Appendino, chiedendo se con due politiche così ci si può preparare a governare anche l'Italia, lasciando alla fine il dubbio: «forse sì, forse no».

Perché, nove mesi dopo il trionfo è una Torre di Babele, un coro d'attacchi in tutte le lingue del mondo. Virginia Raggi gongolava per l'intervista fatta in pizzeria allo slogan «la sindaca che ti serve».

Ora, almeno per qualche istante, non si dà pace di tutti questi attacchi, compresi quelli del Financial Times, che parla di «un fiasco che fa colare a picco le ambizioni del M5S» e di un vero «calvario».

Ora che gli stranieri lo hanno capito, bisognerà spiegarlo agli italiani che la sindaca non serve più. Pizza?

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