Roma - I dipendenti pubblici italiani guadagnano più o meno quanto i colleghi degli altri Paesi europei. In compenso sono più anziani, poco qualificati e, sorpresa, anche sottodimensionati. La fotografia dello statale tipo arriva dal Forum Pa, che si è aperto ieri a Roma. È noto che l'età media dei travet italiani è molto alta. Nel dettaglio: il 27,7% dei dipendenti pubblici ha meno di 45 anni, mentre l'età media dei lavoratori è di 50,02 anni e cresce con una media di sei mesi ogni anno.
Effetto del blocco del turn over che già da anni ha limitato la possibilità di assumere dipendenti dell'amministrazione pubblica. Dati che presumibilmente cambieranno nei prossimi anni, visto che con il pacchetto Madia arriverà un'infornata di precari e che i cordoni delle assunzioni, soprattutto negli enti locali, saranno allentati.
Se invece non ci sarà una inversione di tendenza, nel 2020 l'età media sarà salita a 53,6 anni, con ben 232mila persone che avranno tra i 65 e i 67 anni e oltre 603mila tra i 60 e i 64 anni. A favorire il ricambio, il fatto che circa un terzo dei lavoratori pubblici italiani fra soli tre anni sarà in uscita dal mercato del lavoro.
La speranza è che ne nuove leve siano quantomeno laureate. Perché in questo momento il 49% delle mansioni che richiedono una laurea è svolta da personale che non è laureato. Come dire, i bizantinismi e la rigidità della nostra burocrazia valgono solo per i cittadini. Per i dipendenti le regole sono flessibili e la tolleranza è la norma.
L'indagine svolta dalla Fpa, società del gruppo Digital360, mette in evidenza un altra caratteristica del pubblico impiego italiano. Dal confronto con gli altri paesi europei emerge che il numero degli statali in Italia non si distanzia molto dal numero dei loro omologhi europei. I dipendenti pubblici in Italia addirittura sono circa due terzi di quelli inglesi e 1,3 milioni in meno rispetto a quelli tedeschi. In Italia ci sono 5,5 impiegati pubblici ogni 100 residenti, una cifra leggermente inferiore che in Germania (5,7), ancora meno che in Spagna (6,4) e molto più distante dal Regno Unito, dove ci sono 7,9 impiegati pubblici ogni 100 cittadini.
All'apertura del Forum Pa ha partecipato anche il presidente dell'Anac Raffaele Cantone.
«Un sistema meritocratico - ha spiegato - rappresenta un antidoto alla corruzione amministrativa che prelude anche la corruzione penale in senso stretto». Come parlare di corda in casa dell'impiccato, visti i dati sui non laureati che lavorano come se lo fossero.
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