Votate. Meglio se con una legge elettorale «alla tedesca» e lo sbarramento al 5 per cento.
È Citigroup che lo chiede. In uno studio diffuso ieri ai suoi clienti - ovvero investitori soprattutto del Nordamerica e grandi fondi pensione - la banca d'affari americana accende i riflettori sulla politica italiana e in particolare sulla road map verso le elezioni anticipate entro il 2017 rispetto alla scadenza naturale del febbraio 2018. Non è la prima volta che il colosso Usa si cimenta nell'analisi del voto italico. Citi era infatti fra quelle banche che alla vigilia del referendum di dicembre sulla riforma della Costituzione italiana poi perso da Renzi, avevano scritto di non temere scossoni definitivi dalla vittoria del No. «Renzi potrebbe dimettersi ed essere nominato capo di un governo di transizione fino alle elezioni del 2018 in modo da cambiare la legge elettorale», vergavano gli analisti di Citigroup all'inizio di settembre del 2016.
«La stampa italiana - si legge nel report di ieri - scrive che i principali partiti potrebbero essere vicini a raggiungere l'accordo su una nuova legge elettorale». Una volta trovata l'intesa, dunque, gli italiani andrebbero al voto entro l'anno. «Anche se la nuova proposta di legge elettorale», definita «Germanica» nello studio, «difficilmente rimuoverà il rischio di un parlamento paralizzato senza vinti ne vincitori, vediamo con favore uno scenario di elezioni anticipate».
E di seguito gli analisti elencano tre ragioni. La prima, riguarda i dettagli tecnici della nuova legge: gli analisti americani apprezzano «particolarmente» la soglia di sbarramento al 5% del proporzionale alla tedesca e che costringe i «piccoli» a estinguersi o aggregarsi ai più grandi. Una sorta di decespugliatore che evita «l'eccessiva frammentazione dell'arena politica italiana. Anche se - date le attuali intenzioni di voto - non verrebbero scongiurati del tutto i pericoli di una alleanza post elettorale tra i partiti anti-establishment», viene sottolineato nel documento. Aggiungendo che l'«arena politica italiana può solo avere benefici da una maggiore concentrazione».
Quanto alla tempistica delle elezioni, Citi crede che votando entro il 2017 verrebbe attutito anche l'impatto della «tempesta perfetta» che si sta scatenando in questo periodo e che potrebbe essere cavalcata dai 5 Stelle: la crisi di Alitalia, i salvataggi di Stato di quelle che gli americani definiscono «banche locali», ovvero Mps e le banche venete, nonché le ulteriori misure di austerità che potrebbero essere richieste dal patto di stabilità. «Vale la pena ricordare - viene poi sottolineato nello studio - che anche se il Movimento Cinque Stelle è stato fondato da Beppe Grillo, gran parte del suo successo può essere attribuita al governo di Mario Monti che «ha avuto un impatto negativo sui sentimenti degli italiani verso le istituzioni europee».
Il report si chiude con le possibili date del voto: i quotidiani indicano il 24 settembre «ma noi crediamo che il 22 ottobre o il 12 novembre siano le date più probabili» tenendo presente che le elezioni locali si terranno l'11 giugno e che se gli
italiani fossero chiamati al voto il 24 settembre la campagna elettorale dovrebbe iniziare il 22 agosto». E agli italiani in vacanza, lo sanno anche negli Usa, tutto interessa fuorché i programmi dei partiti e dei candidati.
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