Cronaca giudiziaria

Stupri nella setta satanica. L'accusa chiede 12 anni per il "diavolo" di Prato

«Ho bisogno di nutrirmi di corpi. Io salverò il mondo».Così Matteo Valdambrini studente universitario originario di Montemurlo, in provincia di Prato, mordeva e abusava delle sue vittime

In foto, lo studente Matteo Valdambrini con una maschera sul viso
In foto, lo studente Matteo Valdambrini con una maschera sul viso

«Ho bisogno di nutrirmi di corpi. Io salverò il mondo».

Così Matteo Valdambrini studente universitario originario di Montemurlo, in provincia di Prato, mordeva e abusava delle sue vittime.

Ieri per il giovane, che dai suoi adepti si faceva chiamare «Diavolo», sono stati chiesti dodici anni al processo d'appello in corso a Firenze. In primo grado il 24enne era stato condannato a sei anni, ma nella nuova udienza la procura generale è tornata a contestare, oltre alla violenza sessuale, anche l'accusa di riduzione in schiavitù.

L'indagine era partita dalla denuncia di una vittima, che si era rivolta all'Onap, Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici appoggiata da genitori, che la vedevano strana e troppo spesso nei boschi. Nel giugno del 2020, l'imputato era finito agli arresti domiciliari. Alle sue vittime diceva di essere Omen, «il diavolo», dotato di poteri soprannaturali. Raccontava che nella loro vita precedente avevano avuto un'altra identità. Ma non solo, Valdambrini che frequentava la facoltà di Economia aziendale dell'ateneo fiorentino, nel 2015 aveva fondato una presunta setta satanica in piena regola, plagiando i ragazzi «a sua immagine e somiglianza».

I prescelti venivano sottoposti a macabri riti d'iniziazione che si svolgevano dentro l'ex ospedale psichiatrico «Banti» di Firenze, a villa Sbertoli (Pistoia) oppure nell'ex cementificio di Prato. Lui li consacrava con «il morso del vampiro», mordendoli sulle braccia per rievocare il gesto del lupo mannaro. Sarebbero stati tredici adolescenti ad accusarlo, ma lo studente era stato condannato solo per cinque. Ed era stato costretto a risarcire le vittime.

«Mi ha detto che era posseduto da una forza soprannaturale. Che era satana, un mannaro - aveva confessato una ragazzina - sosteneva che mordendomi mi avrebbe infuso tutta l'energia». Una volta fatto credere loro che era il diavolo, poi, riusciva ad abusarne.

La prossima udienza è fissata per il prossimo 24 maggio e poi i giudici entreranno in camera di consiglio per valutare quant merita di condanna.

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