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SuperMario adesso prende in mano la grana Alitalia

Ieri vertice con i ministri: si va verso una soluzione "spezzatino". Ma i sindacati puntano i piedi

SuperMario adesso prende in mano la grana Alitalia

Un vertice urgente a Palazzo Chigi di sabato mattina rende l'idea dell'emergenza Alitalia: Mario Draghi ha convocato i ministri Giancarlo Giorgetti (Mise), Enrico Giovannini (Mit) e Daniele Franco (Mef), insieme al sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli, per mettere a punto la strategia da sostenere in Europa. Martedì è in agenda la videocall col commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager.

Dalle poche indiscrezioni si apprende che sarà fatta una proposta «nel segno della discontinuità», elemento ritenuto essenziale da Bruxelles per dare parere positivo. Ferma la volontà del governo di procedere sulla via già tracciata della newco Ita, va detto che il concetto di «discontinuità» incorpora dei connotati discrezionali, e su questi andrà sostenuta una trattativa. L'ipotesi più accreditata è che siano ceduti gli asset aeronautici a Ita, in via diretta, senza gara, lasciando gli altri due rami d'azienda, servizi di terra e manutenzione, a un successivo bando. L'Ue ha sempre escluso la cessione riservata, ma nelle ultime settimane qualcosa è cambiato, a cominciare dall'autorevolezza di Draghi in Ue. Potrebbe dunque essere avallato il trasferimento dell'aviation dal commissario a Ita, ravvisando nella tripartizione della compagnia il segno della «discontinuità». Preoccupati i sindacati confederali, che hanno sottolineato la loro «non disponibilità» a discutere di ipotesi spezzatino della società.

A Ita, stando al piano industriale di dicembre, andrebbero 52 aerei e circa 5mila dipendenti, la metà degli attuali. Gli altri resterebbero al commissario e andrebbero, a suo tempo, ai nuovi acquirenti; nella fase precedente alla gara il commissario fornirebbe i relativi servizi a Ita, incassando il corrispettivo. Il piano 2021-2025 è ambizioso: prevede una crescita a 86 aerei già nel 2022 e di portare i 920 milioni di fatturato del 2021 a 3,4 miliardi a fine piano. Tanto che la Commissione Ue ha formulato decine di richieste di approfondimento. Il trasporto aereo è infatti nel pieno di una crisi catastrofica, e risulta che varie previsioni del piano siano in corso di rivalutazione. Ita-Alitalia avrà, da subito, un partner commerciale forte con cui creare sinergie. Forse Lufthansa: il gruppo tedesco, in quanto sostenuto da fondi statali, ora non può entrare nel capitale, ma potrebbe farlo in futuro. Oggi c'è urgenza di far partire Ita, di capitalizzarla con i 3 miliardi stanziati dal governo, e di renderla autonoma; dovrebbe esordire in aprile. Dall'Ue ci sia aspetta poi lo sblocco dei 55 milioni di ristori con cui pagare gli stipendi.

La newco Ita da dicembre ha sede (provvisoria) all'Eur (in attesa di spostarsi a Fiumicino), è attiva grazie a una dotazione di 20 milioni statali e dà lavoro a una trentina di persone.

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