C'è chi lo ha accusato, tra i pentastellati, di aver ordito un'imboscata al capo dell'esecutivo giallo-verde, Giuseppe Conte. Ma Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, non accetta questa versione dei fatti. E in un'intervista al Corriere della Sera ha spiegato che cosa è accaduto a Strasburgo.
"Conte? Gli attacchi politici fanno parte del gioco"
"Conte è stato il diciassettesimo capo di governo invitato per spiegare la politica europea e le proposte del suo Paese. Le regole sono state uguali per tutti", ha dichiarato Tajani, facendo qualche riferimento ad altri leader contestati, nel tempo. Come Emmanuel Macron o Angela Merkel. "Dopo l'intervento del liberale Guy Verhofstadt, ho richiamato tutti a discutere del futuro dell'Europa, ho detto che Conte era un ospite, ho esortato alla calma i deputati, in primis gli italiani. E ho più volte stigmatizzato il linguaggio di alcuni, sottolineando che non mi appartiene", ha continuato Tajani. Che ha aggiunto: "Ma questa è anche un'assemblea eletta e gli attacchi politici fanno parte delle regole del gioco".
Lo "scontro" con Conte
E sulla replica di Conte alle critiche a Strasburgo ha dichiarato: "Conte ha definito gli attacchi un canto del cigno delle vecchie politiche. Beh, i sondaggi più recenti dicono che il Partito popolare europeo (di cui Tajani fa parte, ndr) è ancora saldamente il primo partito europeo". Sull'isolamento dell'Italia nell'Unione, il presidente ha chiarito: "Se litighi con tutti è difficile non essere isolati. La visita di Luigi Di Maio, in Francia, per incontrare la parte più violenta e sovversiva dei Gilet gialli è come se il suo omologo francese venisse da noi per parlare con gli anarco-insurrezionalisti che hanno assaltato il carcere di Torino. Questo è inaccettabile per tutti i Paesi europei".
"Con la Francia attenzione a non passare dalla parte del torto"
Tajani, poi, si è soffermato anche sui rapporti tesi tra Italia e Francia. E ha detto: "L'Italia ha molte ragioni, da Fincantieri alla Libia, ma così si passa dalla ragione al torto per un capriccio politico. Tant'è che il capo di Stato è dovuto correre ai ripari". Per il presidente, infatti, "occorre essere fermi sulle cose importanti, ma non si può appoggiare chi tira le molotov o vuole la guerra civile". Secondo il vice presidente di Forza Italia, infatti, la diretta conseguenza di questi incidenti è il non portare "a casa alcun risultato concreto": "La forza è determinazione, prestigio, costanza. L'ho detto a Conte: l'Italia deve essere più presente a Bruxelles".
"Il Tav ci collega con l'Europa"
Interviene anche sulla questione del Tav e spiega: "A differenza di quanto dice il minsitro Danilo Toninelli, la Torino-Lione non è come la Roma-Pescara. È parte di un corridoio europeo che collega tutta la nostra Penisola, dal Sud in su, con l'Est e il Centro Europa". Per Tajani, l'alta velocità è quindi una risorsa "A differenza di quanto dice il minsitro Danilo Toninelli, la Torino-Lione non è come la Roma-Pescara. È parte di un corridoio europeo che collega tutta la nostra Penisola, dal Sud in su, con l'Est e il Centro Europa". E sull'analisi costi-benefici aggiunge: "L'approccio dei cinque tecnici no Tav è provinciale. Manca totalmente una visione. Quando Cavour, nell'Ottocento, realizzò il Frejus non pensò ai costi-benefici ma a un'Italia aperta al mondo. Da commissario firmai il finanziamento europeo ed è irrespobnsabile mettere a rischio tante risorse per un capriccio antimoderno, antiecologico e nocivo per la salute: il Tav taglierebbe, infatti, milioni di tonnellate di CO2 e di polveri sottili".
"Nuove regole sul copyright difenderanno dalle fake news"
Tajani, durante il colloquio, ha fatto riferimento anche alla soddisfazione nell'aver trovato l'accorto, tra le tre istituzioni europee, sulla protezione dei diritti d'autore online: "Abbiamo definito un quadro di regole moderno per tutelare il copyright nel più grande mercato digitale del mondo. Questa direttiva segna la fine del Far West sulla rete, perché garantisce l'industria creativa, che è il 12% del prodotto interno lordo europeo e occupa 12 milioni di persone, il cui lavoro dovrà ora essere adeguatamente remunerato". E, su questo, ha fatto riferimento anche alla produzione di notizie false: "Le regole garantiscono la professione giornalistica come filtro indispensabile contro le fake news, senza nulla togliere alla libertà del web. E il Parlamento è stato quello che ha spitno di più per questo testo".
"La mia ricandidatura restituisce voce all'Italia"
Sulla sua ricandidatura alla presidenza del Parlamento europeo Tajani specifica: "L'Italia deve giocare un ruolo importante e avere una persona al vertice delle istituzioni rappresentanti, che le consentano di non percepirsi come marginale e dar voce alle istanze dell'Europa del Sud. Quest'anno perdiamo la presidenza del Parlamento, il presidente della Banca centrale e l'Alto rappresentante per la politica estera. L'unico italiano con una chance di essere riconfermato, vistuo il ruolo del Ppe, sono io". E aggiunge: "Se la presidenza tocca ai popolari, mi ricandiderò per concludere il lavoro già avviato di avvicinare l'Europarlamento ai cittadini e renderlo centrale, come conferma anche il dibattito con Conte.
Ho fatto lo speaker, esprimento a tutti i livelli la voce dell'unica istituzione eletta dell'Ue. Un solo esempio? Siamo stati noi a respingere il tentativo della Banca centrale europea di occupare spazi che spettano ai legislatori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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