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"La tassa ci penalizza: colpisce il lavoro"

"La tassa ci penalizza: colpisce il lavoro"

Mentre la plastic tax procede l'iter di conversione, continuano ad alzarsi dubbi e critiche sul suo contenuto. È in particolare il Titolo II del Ddl, relativo alle «misure fiscali a tutela di ambiente e salute», ad animare il dibattito e a preoccupare il mondo produttivo, convinto che si tratti di una misura orientata non tanto a tutelare l'ambiente quanto a rimpinguare le casse statali. Di quest'avviso è Mineracqua, la Federazione italiana delle industrie delle acque minerali naturali, come ci spiega il Vice Presidente Ettore Fortuna.

Qual è la posizione di Mineracqua rispetto alla plastic tax?

«Mineracqua è contraria al testo attuale del Ddl perché questa tassa andrebbe a colpire duramente e ingiustamente le nostre acque minerali, che sono leader in Europa e nel mondo (ne esportiamo più di un miliardo e mezzo di litri all'anno), senza portare alcun beneficio all'ambiente, che non si tutela con un'imposta, ma con strategie e gestioni efficienti e sostenibili».

Duramente quanto?

«L'imposta inciderebbe per il 110% sul costo della materia plastica PET, che attualmente è di 850/900 euro a tonnellata».

Ingiustamente perché?

«Il PET non è da combattere perché è riciclabile al cento per cento e perché dà vita, una volta raccolto e riciclato, a nuove bottiglie per l'acqua minerale, realizzando la cosiddetta economia circolare».

Allora perché è entrato nell'occhio del ciclone?

«Cattiva informazione e bassa conoscenza anche delle direttive europee».

Ad esempio?

«Due fatti su tutti. Il primo: l'Unione Europea ha fissato per il 2030 l'anno in cui la raccolta di PET dovrà arrivare al 90% e il PET riciclato in nuove bottiglie dovrà raggiungere il 30%. Come a dire che il PET non deve essere penalizzato per le sue caratteristiche di riciclabilità, come potrebbe succedere nei prossimi mesi. Il secondo: negli ultimi dieci anni in Italia sono stati venduti tre miliardi di litri in più di acqua minerale a fronte della stessa quantità di PET immessa sul mercato, grazie a impegno e investimenti che si sono concretizzati nella riduzione di circa il 40% del peso della bottiglia. Anche qui, invece di essere valorizzata, la filiera rischia di essere penalizzata».

Qual è la richiesta di Mineracqua?

«Non tassare le plastiche riciclabili al 100% come il PET (ancor più che pesano tra acqua minerale e bibite circa 420mila tonnellate all'anno su 2 milioni e 300mila immesse sul mercato)».

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