Tassa sui licenziamenti In arrivo una stangata da 1,2 miliardi di euro L'appello delle imprese: «Il governo intervenga»

Roma Allarme rosso per le imprese. È in arrivo una stangata da un miliardo e 200 milioni di euro per il mancato intervento del governo. Si tratta di uno dei tanti «regali» per le imprese contenuti nella legge Fornero, la cosiddetta tassa di licenziamento che anche la legge di Stabilità approvata ieri non ha risolto. «Un provvedimento che penalizza imprese e lavoratori - afferma Massimo Stronati presidente di Federlavoro e Servizi Confcooperative - L'unico risultato sarà quello di mettere a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese e con esse decine di migliaia di posti di lavoro». La norma scatterà dal 1º gennaio 2016. In sostanza un'impresa che chiude ed esce da un appalto deve versare dai 490 ai 1.470 euro, a seconda del rapporto di lavoro stipulato con il dipendente, per 2,5 milioni di lavoratori. Se si calcola l'ipotesi al minimo, quindi sui 490 euro, si sale ad un versamento di 1,2 miliardi di euro. Un colpo che potrebbe risultare «mortale» per migliaia di piccole imprese che non sono in grado di affrontare simili spese.Confcooperative sottolinea che il versamento sarà comunque dovuto anche se il personale sarà assorbito automaticamente dalla ditta che subentra nell'appalto e che quindi in realtà non resta disoccupato. Stronati chiede «un intervento tempestivo del governo per esonerare definitivamente il settore dal contributo sul licenziamento». Nei giorni scorsi anche le imprese e i sindacati del settore pulizie e servizi integrati Agci Servizi, Anip Confindustria, Unionservizi Confapi, Filcams-Cgil, Fiascat-Cisl e Uiltrasporti avevano chiesto l'intervento del governo. Soprattutto dopo l'approvazione dell'ordine del giorno allegato alla legge di Stabilità che ha impegnato l'esecutivo a valutare la cancellazione permanente del contributo che, senza interventi, entrerà in vigore definitivamente dal 1º gennaio 2016.

L'aumento del costo del lavoro conseguente all'introduzione di questo principio risulterebbe insostenibile per le piccole imprese. L'auspicio è che la questione venga risolta dal Consiglio dei ministri di oggi che potrebbe inserirlo nel milleproroghe.FA

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